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Ska-P, la parola d’ordine è sempre e solo una: resistenza

Lo Sherwood Festival che si tiene nel Parco Nord accanto lo Stadio Euganeo a Padova è il prototipo di come dovrebbe essere strutturato un festival in Italia.
Per un mese intero il festival indipendente più grande del nostro paese accoglie decine di migliaia di persone con un calendario eventi di primo livello.
Quello che colpisce maggiormente però non è la programmazione concerti bensì tutta la struttura e, soprattutto, il grande impatto unito alla volontà sociale che si percepiscono ad ogni stand e in ogni angolo.
Per fare un esempio, allo Sherwood sono presenti una biblioteca ed anche una tenda con uno “spazio decompressione”, ideale per chi sceglie di isolarsi dalla folla per ristabilire il proprio equilibrio, sedendosi su dei divani a leggere o colorare dei libri.
Si respira l’aria di una comune ma il mood non è “pace – amore – serenità” tanto caro agli hippies degli anni Sessanta: qui il fermento ruota attorno l’attivismo per i diritti sociali.
Anche per questo, collaterali ai concerti, tante serate ospitano dibattiti sull’attualità politica, economica e sociale del paese.
L’area dedicata al palco è ampia e include anche una collinetta erbosa sulla laterale, dove è presente uno spazio giochi con biliardini e possibilità per il beach volley (anche per gli adulti, non solo per i bambini).
Dettagli che garantiscono a Sherwood di avere una buona affluenza anche durante il giorno (sono tante le persone che già allo sfiorire della luce, verso le 18, hanno riempito l’ampio spazio fronte palco).

La serata si preannuncia epica: quattro ore di musica, puro delirio di Ska Punk sparato ad altissime velocità ed intensità.
L’apice verrà toccato da quel gruppo, gli Ska-P, che meglio di tanti, da tanti anni, incarna anche il leitmotiv di Sherwood Festival: resistenza!
E durante la serata saranno davvero tanti i riferimenti all’attuale governo e alle sue politiche.

In apertura alle 19.15 i Meganoidi iniziano subito a far ballare un già folto (quanto scatenato) pubblico.
Pubblico reattivo e partecipe, pronto a giocare e saltare senza sosta da ‘Zeta Reticoli’ fino alla conclusiva ‘Supereroi’: si intuisce sin da subito quale sarà il mood della serata.

Meganoidi

Neanche i Punkreas hanno difficoltà a far ballare, cantare, pogare e urlare le persone che, oramai, iniziano ad essere qualche migliaio stipate sotto il palco.
La band lombarda sta promuovendo il nuovo disco, “Electric Deja-Vu” i cui pezzi (‘Le Mani In Alto’, ‘Uomo Medioevo’, ‘Dai Dai Dai (Die Die Die)’, ‘I Signori Della Guerra’) sono stati accolti benissimo.
Va detto, per correttezza, che è comunque con i grandi classici della loro discografia (‘La canzone del Bosco’, ‘Voglio Armarmi’) che si scatena il delirio collettivo.
Da ‘Salta’ e ‘Aca-toro’ (scritta ai tempi proprio con il featuring degli stessi Ska-P), fino alla conclusiva ‘Canapa’: i Punkreas sono l’apice del movimento Punk-Ska italiano e difficilmente verranno spodestati.
Il chitarrista Paolo Noyse dichiara sempre ad ogni concerto che quello presente alla serata è «il miglior pubblico di sempre»: beh, fatemelo dire, stavolta è un po’ più vero del solito.
A fine live il batterista Gagno si lancia sul pubblico a si conclude col crowd surfing.

Punkreas

La notte incombe e alle 21.40 il carrozzone degli Ska-P è pronto a saltare sul palco dando vita al primo dei suoi due concerti nel Nord Italia.
Lo spazio fronte palco è occupato fino anche la collinetta delle persone venute apposta per il grandissimo gruppo madrileno.

Sullo sfondo del palco, scorrono immagini del governo franchista e senza esitazione parte ‘Jaque al Rey’ dove Pulpul fa capire subito che sarà una serata di fuoco.
La band è in forma spettacolare, tutti i pezzi si susseguono velocissimi e fanno saltare senza sosta un pubblico completamente in delirio di emozioni ma consapevole che ogni brano ha un significato politico, anarchico, di lotta sociale, eguaglianza e giustizia sociale.
L’egualianza sociale ma anche sessuale descritta nella coloratissima ‘Colores’ fanno capire che non si deve avere pudicizia o vergogna nell’affrontare certi argomenti così come ‘Intifada’ descrive il genocidio palestinese da parte degli israeliani.

Ska-P

A completamento delle canzoni, oltre la parte visuale proiettata alle spalle del gruppo, ci pensano le performance del trombettista Txikitin che interpreta i personaggi protagonisti delle canzoni: dal generalissimo al torero che deve morire come contrappasso (‘Romero El Madero’) o come il clown Killer schiavo dei soldi e del capitalismo in ‘Mcdollar’.

Un concerto spettacolare durante il quale il pubblico ha avuto prova che gli Ska-P sono un gruppo potentissimo sia negli intenti che nelle esecuzioni.
E ancora, complimenti allo Sherwood Festival che ha alzato molto l’asticella della qualità organizzativa: che sia un esempio per i tanti altri festival italiani, come un faro che illumina la via da seguire.

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Padova, 27/06/2023
© Gianluca Conselvan

Ska-P

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