Måneskin, semplicemente irrefrenabili
Il Loud Kids Tour dei Måneskin fa tappa a Roma e riporta finalmente a casa la band
Dopo il successo dei Måneskin negli States, una serie di sold out in Italia a chiusura di un cerchio che ricomincerà con gli Stadi in estate
Sembra così lontano il 2016, anno in cui questi quattro ragazzi di Monteverde si misero in testa di metter su una band – e mica una band qualsiasi, bensì una rock band.
Me li ricordo in Via Del Corso, con un look completamente diverso ma un mood riconoscibile che è il loro tratto distintivo.
Ascoltandoli si respirava la voglia di farsi notare e a dire il vero erano molte le persone che si fermavano ad ascoltarli.
Io ci andai perché a pochi metri da loro si esibiva una ragazza che partecipò al contest di Radio Capital dedicato a gruppi emergenti e a cover band, il CapiTalent: ero lì per lei, notai loro.
Qualcun altro oltre a me ci fece caso e non per niente quello stesso anno si esibirono sul palco del MEI, in quel di Faenza.
X-Factor arrivò in seguito con un coach che di musica e di rock ne capisce parecchio: Manuel Agnelli.
Quella edizione non la vinsero, ma si capì fin da subito che i ragazzi avevano la stoffa giusta e l’attitudine per fare molta strada.
Non si montarono la testa e chitarra e basso in spalla, si misero al lavoro a testa bassa.
Måneskin tradotto in italiano significa “Chiaro di Luna” e loro il palco lo illuminano come la Luna fa ogni notte con il nostro pianeta.
Qualcuno ha detto che non è più tempo di chitarre ma non sono d’accordo: vederli a Roma al Palazzo dello Sport ne è stata la conferma.
I quattro hanno incendiato in un attimo l’ambiente, pronti a cantare le loro canzoni con grinta ed energia.
Se i concerti pre 2021 erano ancora considerati quelli di una band acerba, alla ricerca della propria personalità, questo “Loud Kids World Tour” spazza via ogni dubbio: i Måneskin non sono più solo italiani, sono delle rockstar internazionali.
Tutto perfetto: scenografia, luci e suoni capaci di interagire al meglio tra loro, per uno show dal sapore internazionale capace di conquistare Europa e Stati Uniti.
Alla loro crescita ha contribuito di certo la vittoria all’Eurovision Song Contest, successo che ha aperto ai quattro ragazzi porte quasi inaspettate.
Si sono esibiti in giro per il mondo su palchi importanti con artisti internazionali come i Rolling Stones.
Non solo: nel singolo ‘Gossip‘ presentato al Festival di Sanremo 2023 e inserito nell’album “Rush” uscito il 20 gennaio, c’è la presenza di uno dei chitarristi più apprezzati del mondo, Tom Morello.
L’inizio del concerto è da togliere il fiato: una dopo l’altra arrivano ‘Don’t Wanna Sleep‘, ‘Gossip‘ e ‘Zitti E Buoni‘.
Manco a dirlo, il pubblico è in delirio con gli assoli di chitarra che strappano applausi e urla a non finire.
La produzione dello show è davvero di grande qualità, il palco imponente con un gioco di luci che si apre in verticale e orizzontale arriva ad illuminare i ragazzi anche dall’alto.
La musica, però, è sempre la vera protagonista e resta al centro della serata.
In scaletta non potevano mancare canzoni come ‘Gasoline‘ (eseguita con una scenografia infuocata in ogni senso, anche l’asta del microfono ha preso fuoco), ‘Supermodel‘, ‘Coraline‘ e ‘For Your Love‘.
Proprio durante quest’ultimo brano, Damiano ha illuminato con un faro Thomas (e poi anche il pubblico), mentre eseguiva il solo di chitarra.
Una scena che me ne ha ricordata una già vista in un film del 1988, di un’altra rock band.
Se siete della mia generazione, ricorderete di certo “Ruttle and Hum” e la sua copertina: qui i Måneskin hanno riportato alla memoria gli U2.
Nello spettacolo c’è spazio anche per una parte acustica, eseguita in un altro palco posto sotto le tribune.
Lì Thomas e Damiano si sono esibiti in ‘Vent’anni‘, ‘Torna A Casa‘ e nella loro versione di un capolavoro dei CCCP, intitolato ‘Amandoti‘ (l’avevano già fatta su segnalazione di Manuel Agnelli a X-Factor).
Chiusura con il botto, le luci si sono spente dopo l’esplosiva ‘I Wanna Be Your Slave‘.
Photo Gallery
Roma, 24/03/2023
© Fabio Arboit / ONR