“Ingresso Libero”, il sarcasmo e la sottile ironia
Nel 1973, un giovane cantautore nativo di Crotone e trapiantato da bambino a Roma, dietro lo pseudonimo di Kammamuri’s (Salgari docet) pubblica, prodotto da Rossiti/Venditti/Montanari, un 45 giri che riporta su un lato ‘I love you, Maryanna‘ e sull’altro ‘Jacqueline‘.
È questo dunque l’esordio di Rino Gaetano, classe 1950, che dalle prime esibizioni nello storico Folkstudio tenta il grande salto.
Il suo scopritore sarà quel Vincenzo Micocci che, pochi anni dopo, negando un’audizione ad Alberto Fortis si attirerà le sue ire poste sotto forma di canzone – ‘Milano & Vincenzo‘ e ‘A Voi Romani‘ ne saranno il risultato.
Il poco successo di critica e di pubblico del 45 giri rendono Gaetano, già timido ed insicuro di suo, ancor più riluttante all’idea di dover incidere lui stesso i pezzi che compone: sarà proprio Micocci a convincerlo, non senza fatica, del contrario.
Così, nel 1974 Rino Gaetano pubblica il suo primo album, “Ingresso Libero”, nove pezzi per trenta minuti circa di musica, ma anche questo lavoro non riesce ad attirare l’attenzione degli addetti ai lavori e del pubblico.
Probabilmente il nostro paese, in quegli anni, non è ancora pronto per cogliere il sarcasmo e la sottile ironia che Rino getta ad ampie dosi nei suoi pezzi.
In questo lavoro, come d’altronde in tutta la sua produzione futura, i temi che Gaetano affronta sono principalmente due: l’amore e la politica.
L’amore per la sua terra, in canzoni come ‘Ad esempio a me piace il sud‘, e l’amore per la sua donna, come in ‘Supponiamo un amore‘.
Gaetano gioca tra il pop e la canzone d’autore, con testi delicati e malinconici.
In un periodo in cui la canzone d’autore affronta le questioni politiche con rabbia e desiderio d’eversione, Rino Gaetano inventa un linguaggio ironico, che affronta tematiche difficili con leggerezza, che denuncia le differenze sociali con il sorriso e il sarcasmo, come in ‘Agapito Molteni Il Ferroviere‘ o ‘L’operaio della Fiat‘.
Un lavoro che sicuramente per l’epoca fu “immaturo”, ma che aveva già tutti gli ingredienti che renderanno Gaetano quel cantautore istrione che tutti conosciamo e che oggi però, all’ascolto, risulta incredibilmente attuale.
Dopo aver iniziato a riscuotere successi di pubblico e critica, grazie anche ad un’apparizione all’edizione del Festival di Sanremo del 1978, dove arriverà terzo, nel 1981, non ancora trentunenne, Rino Gaetano muore in un incidente automobilistico.