Musica e videogame, storia ed evoluzione di un rapporto di successo
Musica e videogame hanno da sempre un rapporto strettissimo.
Sin dagli inizi della storia dei videogiochi, tracce musicali hanno accompagnato le più diverse opere videoludiche, evolvendosi insieme ad esse.
Se i più vecchi titoli potevano contare su tracce musicali chiptune, basate sui primi esempi di microchip espressamente dedicati al suono, i titoli moderni vantano selezioni musicali che possono essere raccolte in vere e proprie colonne sonore, proprio come accade coi film.
Il rapporto tra musica e videogiochi, comunque, si articola in numerosi altri esempi.
Da canzoni che citano videogiochi a videogiochi che includono brani ufficiali, passando per concerti di game music e giungendo fino a cantanti che compaiono in determinati titoli.
Uno degli esempi più ovvi è rappresentato da opere videoludiche che, per un motivo o per l’altro, inseriscono brani sotto licenza.
Spesso questi si accompagnano a composizioni scritte per il videogioco ma assolvono a un compito che non potrebbe essere svolto da brani originali.
Ovvero, creare un determinato contesto.
Guardiamo un titolo come “GTA Vice City”, ambientato negli anni ’80: le stazioni radio del gioco sono popolate da brani del periodo.
Questo perché, attraverso il suono, sono capaci di evocare il contesto storico nel quale si svolgono le vicende.
In altri casi invece la scelta di un determinato brano sotto licenza può essere funzionale a eventuali easter egg.
In “Far Cry 4” la title track è ‘Should I Stay or Should I Go‘, dei The Clash, brano che non ha particolare attinenza con il tema del gioco.
Si tratta infatti di un riferimento a un particolare ricorrente del franchise, i cui titoli possono essere terminati nel giro di pochi minuti: nel caso di “Far Cry 4”, per esempio, scegliendo se scappare da una stanza o rimanerci, richiamando la traduzione del titolo della band britannica.
Possono poi farsi numerosi altri esempi di canzoni che citano i più disparati videogiochi, quando non sono interamente basate sugli stessi.
Un grande classico è per esempio rappresentato dal poker, che da sempre riscuote un successo consacrato anche in numerose canzoni.
Ovviamente, questo vale anche nella sua veste di videogioco, che ormai è anzi maggioritaria data l’assoluta dominanza del poker online sui siti dedicati.
Tra i tanti esempi di canzoni a tema poker possiamo fare quello di ‘That Was a Crazy Game of Poker‘, canzone della band statunitense Of a Revolution che già dal titolo è decisamente esplicita.
Non solo nel titolo, ma anche nei primi versi si cita espressamente il poker, e nello specifico alcune sue combinazioni: il “royal flush” è la scala reale, punteggio massimo del gioco, mentre i “three jacks and a pair of nine” sono un full, altra mano di valore considerevole.
Guardando in Italia, invece, impossibile non pensare a Caparezza: l’artista pugliese, nel 2008, ha dimostrato di avere molta familiarità con la cultura videoludica degli anni ’80 e ’90, citando numerosi titoli nel brano ‘Abiura di me‘.
Da Super Mario a Sonic, da Resident Evil a Metal Gear Solid arrivando fino Prince of Persia, Tetris e Puzzle Bobble: una schiera videoludica decisamente ricca.
Ci sono poi videogiochi che, a vario titolo, includono al loro interno cantanti.
Talvolta per capitalizzare la fama di una star in un dato momento: basti pensare a “Michael Jackson’s Moonwalker”.
Si tratta di un videogioco del 1990 dove, controllando il Re del Pop al suono di alcuni dei suoi più celebri brani, bisognava collezionare oggetti lungo alcuni livelli.
In altri casi, invece, si tratta di rapporti molto più stretti: è il caso di “Sacred 2”, RPG action rilasciato nel 2008.
All’interno del gioco è presente la band metal dei Blind Guardian, in scena anche di recente a Ciampino (clicca qui per la gallery), protagonista di una curiosa quest secondaria culminante in un concerto.
Il gruppo tedesco, infatti, è l’autore della title track del videogioco, ‘Sacred Worlds‘, riarrangiata espressamente allo scopo.
A proposito di concerti: un particolare genere di spettacolo musicale, di gran successo, è rappresentato dai concerti basati su musica tratta da videogiochi.
I brani originali dei videogame sono spesso dei veri e propri successi musicali, ripresi dai vari titoli di qualche fortunato franchise per gli anni a venire.
Basti pensare ai temi principali di franchise come “The Legend of Zelda”, “Donkey Kong”, “Assassin’s Creed” e così via.
Temi immediatamente riconoscibili e da chiunque subito associati al rispettivo videogioco.
Sono numerosi gli esempi di concerti orchestrali dove si suonano proprio questi brani, per la gioia di una platea di appassionati videoludici.
Musica e videogioco vantano un rapporto estremamente solido e, soprattutto, di successo.
Un rapporto a tutto tondo che dimostra una volta di più come l’attenzione a sonoro e musica sia in grado di impreziosire qualsiasi opera.
Anche videoludica.