Lorenzo Fragola, lo sfigato di turno?
Chi non conosce Marta Coratella?
Da qualche giorno è proprio questo il nome che rimbalza nelle ricerche Google, nel gossip del sottopalco e nei soliti discorsi relativi al diritto d’autore.
Riassumendo in breve, Marta (fotografa per il portale Rockol) è stata accreditata al concerto di Lorenzo Fragola lo scorso 2 ottobre a Roma, all’Atlantico Live.
Le foto sono state pubblicate sia dal portale musicale che da Marta stessa nei propri profili social, ed ecco che accade il fattaccio: Lorenzo Fragola “prende” una di queste foto, la ridimensiona, toglie il logo col copyright e la pubblica senza citare la fonte.
Io Marta la conosco, e ma la immagino con un’iniziale pazienza a contattare tale Lorenzo Fragola per chiedergli o di togliere la foto o di modificarne quanto meno la didascalia, citandola come autrice dello scatto.
Me la immagino, perché questa non è la prima volta che una cosa del genere accade – sia a lei, sia a tanti altri fotografi che collaborano con webzine e magazine di settore.
Ciò che mi lascia perplessa è la reazione da parte dei media: la notizia è stata riportata, commentata, storpiata (e si sa, può accadere) un po’ ovunque nell’etere – si va dalle agenzie di stampa (Adnkoronos) agli opinionisti più pungenti ed efficaci del panorama televisivo e non solo (Selvaggia Lucarelli).
Così come la Lucarelli ha intervistato Marta e posto in risalto la questione, vorrei sottolineare che per chi bazzica sotto i palchi dei concerti questa storia è un po’ come la scoperta dell’acqua calda.
Senza nulla togliere a Marta, ma pensate realmente che questa sia la prima volta che accade una cosa simile?
Lorenzo Fragola è solo l’ultimo di una lunga lista di nomi di artisti che hanno il vizietto di togliere i crediti alle fotografie.
Vogliamo dargli la scusante che è giovane, forse inesperto?
Forse la gloria di aver vinto un’edizione di X-Factor gli sta dando alla testa?
No, nessun beneficio del dubbio, poiché la maleducazione non ha età e lui ne è stato esempio in questa vicenda con le accuse di lucro paventate dall’utilizzo delle foto che lo ritraggono mosse in seguito alla liasion.
Diamogli invece il premio alla sfiga, perché in difesa della fotografa e dei suoi diritti è intervenuto il portale per il quale ha scattato le foto: se Rockol non fosse il sito che è, questa storia non avrebbe attirato né attenzione né commenti, e sarebbe passata (purtroppo) in sordina.
Cambio di scena, protagonisti differenti.
Anche ad un fotografo di Oca Nera Rock è accaduta una cosa simile, e parte della redazione si è più o meno ‘scontrata’ con Lo Stato Sociale.
La band bolognese, viste le foto scattate durante il loro live al Postepay Parco Gondar a Gallipoli da Alberto Calò, ha deciso di usarne due nel proprio profilo Facebook.
Come?
Togliendo il watermark e senza citare, naturalmente, né Alberto né Oca Nera Rock.
La cosa non è piaciuta ai nostri piccoli (ma rompi coglioni) vertici, ed anche noi a modo nostro e con piglio del tutto personale abbiamo chiesto che fossero quantomeno inseriti i crediti modificando la didascalia della foto.
Risultato?
Menefreghismo totale, ovvero, quello che succede nel 99% dei casi.
Cara Selvaggia Lucarelli, conosco Marta ma non Lorenzo Fragola.
Conosco Lo Stato Sociale, e per far contento il pubblico che li apprezza me li sorbisco anche tra le pagine di Oca Nera Rock, che si occupa – appunto – della nuova scena musicale italiana.
Lo so che tu non sei la versione al femminile di Charles Bronson ne “Il giustiziere della notte“, ma oltre a colpevolizzare quello che per me è uno sconosciuto puoi mettere un po’ alla gogna anche la band di Lodo Guenzi e tutti quelli che si comportano così?