Rock in Roma si presenta in Campidoglio
CCCP Fedeli Alla Linea, Gemitaiz, Gabry Ponte, Rock Me Pride, Tropico, La Sad, Salmo, Teenage Dream Party, Fontaines D.C., Baby Metal, Geolier, Calcutta, Die Antwoord, Tommaso Paradiso, Bruce Dickinson, Kerry King, Cat Power Sings Dylan, Placebo, Deep Purple, Massimo Pericolo, Savage, BNKR44, Club Dogo, Deejay Time Celebration, Cristiano De André, Lorena McKennitt, Marlene Kuntz, Tedua
Sono questi i 28 concerti annunciati, per ora, all’interno di Rock In Roma 2024. Dal 13 giugno al 27 luglio, distribuiti tra Ippodromo delle Capannelle e cavea dell’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone. Il 15 giugno festival ospiterà anche, per il secondo anno consecutivo, l’evento di chiusura del Roma Pride Powered by Muccassassina. Confermata la partnership con Rai Radio2, official media partner e annunciato il sostegno a Save the Children, presente con i suoi stand in tutti gli eventi della manifestazione.
Nella Sala della Protomoteca del Campidoglio fanno gli onori di casa il Sindaco Roberto Gualtieri e l’Assessore ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda di Roma Capitale, Alessandro Onorato. Tra la soddisfazione aprire la città a grandi eventi internazionali e l’impegno organizzativo per migliorarne la fruibilità e gestire le criticità che ogni anno si confermano essere soprattutto legate alla logistica e ai trasporti.
“Rock in Roma può considerarsi a tutti gli effetti una manifestazione entrata nel DNA della città e dei romani stessi. A oggi abbiamo già ventotto concerti in cartellone e altri se ne aggiungeranno. Così come lo scorso anno, sabato 15 giugno l’Ippodromo di Capannelle ospiterà il “Rock Me Pride”, party ufficiale del Roma Pride. Ci aspetta una grande sfida che affronteremo con gioia. Ci attendiamo numeri importanti come lo scorso anno.”
“Il festival abbraccia la musica a trecentosessanta gradi. Ma soprattutto conferma che a Roma si possono fare grandi eventi. Basti pensare che sono stati tre milioni i biglietti venduti per tutti gli eventi tenutisi a Roma lo scorso anno. Soltanto pensarlo qualche anno fa sarebbe stato impossibile. Oggi a Roma gli organizzatori sono messi in condizione di fare il loro lavoro, è tutto più semplice. Abbiamo snellito gli iter burocratici, pensiamo a quanti eventi si fanno, e si continueranno a fare, al Circo Massimo. Sappiamo che Capannelle non nasce per ospitare concerti e grandi eventi, ma abbiamo chiesto un ulteriore sforzo organizzativo a tutti i soggetti coinvolti per migliorarne la fruibilità. Aumenteranno gli autobus da e per il centro città, così come le navette straordinarie. Oltre ai treni regionali, che dalla stazione Termini fermano a Capannelle, metteremo a disposizione altri treni speciali notturni, da Capannelle alla Stazione Termini. Confidiamo anche che l’infrastruttura possa migliorare ulteriormente dai prossimi anni. Proprio ieri è stato aperto il bando di gara per la nuova gestione dell’ippodromo e confidiamo che il nuovo gestore investirà per migliorare facilities, logistica e fruibilità per il pubblico.”
A precisa domanda, fanno alcune precisazioni sull’assenza di concerti al Circo Massimo, finito nell’occhio del ciclone dopo il concerto dello scorso anno di Travis Scott, le cui vibrazioni, secondo alcuni, avrebbero causato deformazioni alla Torre della Moletta, nonché centinaia di chiamate ai Vigili Del Fuoco da parte di cittadini abitanti anche a chilometri di distanza. L’Assessore Cosentino è perentorio:
“La vera maledizione è stata il provincialismo strisciante della nostra città, che getta fango anche quando facciamo record mondiali. Travis Scott ha avuto 48.000 spettatori e zero ospedalizzazioni. Un solo tentativo di furto in un bar, usando spray al peperoncino, e un solo infortunio, nel tentativo di scavalcare le transenne. Sono numeri statisticamente quasi impossibili. A Milano qualche mese prima ci sono state 186 ospedalizzazioni, in America ci sono stati anche dei decessi. In un paese normale ci si sarebbe vantati del risultato di sicurezza ottenuto da Roma. Poi che ci siano state vibrazioni intense dovute al tipo di musica sì, ma che ci siano stati danni concreti e che stiamo aspettando i risultati di qualche fantomatico studio scientifico non è vero. I concerti al Circo Massimo si faranno, ma dobbiamo tutti fare sistema, compresa la stampa. Altrimenti poi inutile lamentarsi se a Roma non ci vuole più venire nessuno. E poi Il Circo Massimo non deve essere inflazionato. Non ha senso ripetere concerti al Circo Massimo di artisti che vi hanno già suonato. I live non si fanno a caso ma seguendo un senso: avere solo artisti top mondiali, come Travis Scott.”
Infine smussa i toni sul Circo Massimo il Sindaco Gualtieri
“Proprio ieri abbiamo siglato un‘intesa con la Sovraintendenza archeologica e alle belle arti, il CNR e altri soggetti preposti. È stato costituito un comitato di coordinamento con il fine di poter consentire lo svolgimento di concerti e grandi eventi al Circo Massimo in totale sicurezza di persone e patrimonio artistico e archeologico”
Focus poi sugli organizzatori Sergio Giuliani e Maxmiliano Bucci, che chiariscono alcuni punti e delineano anche una possibile direzione futura della manifestazione.
“La prima novità è che siamo ancora a Roma. Fughiamo tutti i dubbi e le voci che hanno girato in questi mesi. Se è vero che negli ultimi anni siamo stati contattati anche da altre città, è altrettanto vero che Rock in Roma resterà a Roma. Non abbiamo parlato con nessun altro comune e non abbiamo mai pensato di spostarci da Capannelle e dall’Auditorium. L’ippodromo di Capannelle non nasce per i concerti, ma per le grandi città la sfida della contemporaneità è, e sarà, il trovare nuove collocazioni e utilizzi per gli spazi urbani nelle periferie, e nelle grandi strutture soprattutto quelle a sud di Roma. Fare musica è difficile, chiedetevi, e chiedeteci, come mai siamo gli unici a fare grandi eventi in periferia. E non vogliamo fermarci qua. Abbiamo intenzione di portare i grandi eventi anche a Corviale, dove abbiamo individuato delle soluzioni che stiamo valutando.”
“Siamo il festival con più presenze in Italia. Lavoriamo su tre palchi, due a Capannelle, il terzo è quello della Cavea dell’Auditorium. Aggiungiamo anche lo Stadio Olimpico grazie alla collaborazione di Sport e Salute, società del Coni proprietaria dello Stadio, con i quali i rapporti sono eccellenti. Oggi Rock In Roma è portatore di un linguaggio musicale che abbraccia ogni cultura, genere, stile e fascia d’età; da artisti giovanissimi, il futuro della musica, ai mostri sacri della storia del rock. Le criticità sono sempre le solite: afflusso e deflusso, che in parte sono ineliminabili nel caso di eventi con decine di migliaia di persone. Per ridurli, da quest’anno abbiamo allestito nuovi parcheggi prenotabili attraverso la app, così come sempre attraverso la app si potranno acquistare i biglietti dei treni speciali da Capannelle alla Stazione Termini.”
A proposito del vantaggio che la città di Roma trarrebbe dall’ospitare una manifestazione organizzata da privati, Sergio Giuliani è perentorio.
Versiamo al Comune di Roma dal 2 al 3% dell’incasso complessivo di ogni concerto. Ma oltre che chiederci quanto daremo alla città, chiedeteci anche cosa vuol dire organizzare un festival così grande. Spesso ci associate ai grandi nomi che portiamo in concerto; invece, siamo una piccola società di due persone che lavorano dodici mesi all’anno e spesso faticano a produrre utili. E anche qui fate confusione tra incasso e guadagno.”
Infine Maxmiliano Bucci risponde alle perplessità di chi “accusa” il festival di abusare del termine “Rock” e per chiarire un’altra questione che fa storcere spesso la bocca al pubblico dei concerti: i token, magari pensando di sostituirli con il sistema del braccialetto elettronico sul quale caricare un importo stabilito.
“Rock In Roma è modernità. La trap è moderna. Anche il Rock In Rio non è un festival rock a basta. Dopo aver ospitato per i primi anni i Queen, Metallica, Guns and Roses e Iron Maiden, come fa a non fare Taylor Swift o Beyoncé. La musica si evolve e noi ospitiamo linguaggi multigenerazionale e multiculturali.”
“Siamo stati tra i primi in Europa e introdurre il sistema dei token, poi ripreso da molte altre realtà. Confermiamo che si utilizzeranno sempre i token per pagare i servizi all’interno dell’area concerti. Ma probabilmente ci sarà anche la possibilità a breve di preordinare i token o acquistarli direttamente, sia dal nostro sito web che da una app dedicata, in modo da eliminare una fila. Per quanto riguarda l’utilizzo del braccialetto elettronico, non adoro questa soluzione. A suo tempo ci furono anche questioni fiscali ad impedirne l’utilizzo legate alla presenza di diverse realtà commerciali operanti all’interno dell’area concerti.”