YOB – Clearing the path to ascend
Uno scenario macabro e tetro, quello ricreato dalla band statunitense YOB nel loro ultimo lavoro in studio Clearing the path to ascend uscito il 1 settembre 2014 per la Neurot Records.
L’immagine che da questo paesaggio buio affiora nel mio sguardo è quella di una fredda notte di luna piena in un cimitero scandinavo.
Unmask the spectre conta 15 minuti ed una manciata di secondi di puro panico, cancellati con violenza da una scarica di tuoni impetuosi messi lì con veemenza, un breakdown spietato come non mai, per poi riprendere con lo stesso accordo di chitarra diminuito ed accompagnato da una batteria cadenzata.
L’intento sembra quasi quello di ricreare il rintocco di antiche campane.
Ad accompagnare il tutto, le urla straziate del cantante-chitarrista, occupato a ricreare una delle più raccapriccianti e forse disturbanti esperienze uditive mai avute.
Marrow, quarta traccia, ha del potenziale diverso: spicca il volo sulla scia di una dolce voce femminile, prendendo le sembianze di un brano gothic metal. Non a caso per quanto riguarda il sound riproposto il primo nome che mi torna alla mente è quello dei francesi Alcest (in modo particolare, nel loro penultimo lavoro Les Voyage de l’ame).
Noting to win è invece la scarica di adrenalina di cui parlavo inizialmente.
E’ sorprendente la naturalezza con la quale, nonostante la lunga durata dei brani, il tutto si evolve partendo dal più classico doom metal, fino ad approdare nell’ambient vero e proprio, ricreando atmosfere diverse però con la stessa intensità.
Per quanto riguarda i testi non c’è molto da dire: a 34 anni di distanza dalla pubblicazione di Black Sabbath, omonimo disco della band britannica ritenuta “la grande madre protettrice” del doom metal, le tematiche tendenti al satanismo e alla blasfemia sembrano non essere mai tramontate.
Insomma, disco prettamente doom, proposto nella sua versione più completa e ricco di varie venature post-rock/ambient.
Il resto scopritelo da voi: vi rovinerei la sorpresa!