Vito Valencia – Le canzoni di Vito Valencia
Con una produzione portata avanti in totale autonomia, Vito Valencia ha pubblicato nell’aprile 2016 il suo primo album, “Le canzoni di Vito Valencia“.
Vito non è di Valencia ma viene dalla provincia di Milano, è del 1979 ed in questo disco ha incluso tutto il suo essere autodidatta e poli strumentista attraverso i magici suoni della chitarra, del basso, della batteria, delle percussioni, del synth, del piano e dell’hammond.
Nove tracce che si ispirano e nascono dall’amore per il folk d’oltreoceano (Sufjan Stevens, Mac DeMarco, Sixto Rodriguez) e la canzone d’autore italiana (Lucio Dalla, Max Gazzè, Pino Daniele).
Brani registrati nei mesi tra dicembre 2015 e l’aprile 2016 e che vedono imporsi sulla copertina una splendida e colorata artwork a cura di Albània Chiara.
Il sound è quello di un cantautore che unisce folk e lo-fi, immettendo i due generi in canzoni impregnate di delicatezze e di carezzevoli attenzioni.
‘I limiti del cielo’ ci introduce sulla sabbia di una spiaggia illuminata da un «cielo trafitto di stelle» mentre riflessioni tenui e ragionamenti influenzati dai pianeti dipingono ‘Marte distante’, con la speranza di rivedere una certa luce.
La ‘Statica del punto’ è un risveglio in cui si elencano desideri e rimpianti, pensieri e sorrisi mentre si fanno passi avanti ne ‘Il tempo ci ha illusi’.
È ‘Ancora Rimini’ a farci desiderare che l’estate ci aggredisca con il suo calore, seppur tale stagione sia una promessa labile, in relazione ad un amore.
‘Blu’ è un dolce naufragare nella cornice di una realtà che fa un po’ male e si torna invece nell’urbanità nella traccia successiva, intitolata ‘Perdersi a Milano’, soave e leggiadra in contrasto con la sua descrizione di una città grigia e caotica come il capoluogo Lombardo.
L’ansia del passaggio tra l’oggi e il domani si racconta con malinconia con ‘Buongiorno Notte’ mentre l’ultima traccia è ‘Kobane’, città siriana devastata dalle varie guerriglie moderne qui cantata su ritmi alternati tra tribale e pop.
Vito Valencia promette bene già da solista, ma sarebbe curioso ed interessante ascoltare ciò che potrebbe creare anche assieme ad altri musicisti che lo aiuterebbero ad arricchire maggiormente il proprio repertorio.