Violacida – La migliore età
I Violacida sono una promettente indie rock band di Lucca, formata da Antonio Ciulla, Luca Modena, Francesco Renieri, Gionata Rossi.
La band è attiva dal 2010, pubblicando l’anno successivo l’Ep ”Siamo tutti poveracci” e arrivando nel 2012 al primo Lp, ”Storie mancate”, realizzato grazie alla giovane Rock Contest Records e alla Infecta Suoni&Affini.
In questo 2016 i Violacida tornano con “La migliore età”, (Maciste Dischi), un album coinvolgente e leggero.
Una sorta di viaggio notturno e di tante e connesse riflessioni, che anche grazie alla produzione artistica di Manuele Fusaroli (Tre allegri ragazzi morti, Management del Dolore Post Operatorio, Voina Hen) riesce a far cogliere e sottolineare anche dal punto di vista del sound la bellezza sonora espressa dai quattro ragazzi.
Un sound che si manifesta come naif, eclettico, leggero e a tratti disordinato – sicuramente non privo di coraggio.
E quello che si configura in queste undici tracce è un indie – pop non privo di particolarità. ‘Canzone della sera’ parte con un riff graffiante, cui si avvinghia un tono ammiccante che racconta l’esperienza di un giovane distratto e in caduta libera.
‘Temporale’ è un brano dark con un testo martellante e battagliero mentre ‘Contraccettivo’ descrive un mondo ideale ma tristemente sterile, che le rime «il tuo sguardo bambino e il deserto attorno» contemplano in modo assolutamente eloquente.
C’è dolcezza sulle note di ‘Occhi chiusi‘, in cui il protagonista si rende conto di essere ancora nella necessità di imparare a respirare ed a camminare prima di poter prendere altri tipi di decisioni: la strada è contorta e molto lunga.
Sulla stessa scia ‘Cos’è una distrazione’, che pone al proprio centro un futuro tutto da definire, tra la mancanza di concentrazione ed il niente che ci sovrasta.
È ancora buio sulle note di ‘Sentiero’, brano molto eclettico e andante in modo dolcissimo, nel quale ci si «perde ad immaginare, cercando nel cielo il proprio sentiero».
‘La tua età’ parte da una chitarra che sfocia in ritmi man mano più ricchi di eco, sfogandosi su di un testo romantico.
Un po’ come succede in ‘Varanasi’, che si guarda intorno e sogna di amori eclatanti e folli.
È ‘Monte Blu’ ad abbassare il ritmo, planando su di un filo d’acqua immaginaria con il proprio senso di desideroso sentimento; ha un sound diverso e ancora ferocemente sentimentale ‘Indifferenti’, recitando il comandamento secondo cui «cambia il mondo, tu non cambiare».
Chiude il disco ‘Il fiume‘, forse il brano più pop dell’intero disco ed in cui si affacciano visioni ed immagini luminose e ricche di colore: una raccolta di sensazioni visive quasi in grado di disorientare.
I Violacida si confermano con questo disco di essere nella propria ”età migliore” , mostrandosi come ancora interessanti e rinnovatamente motivati a divenire una nuova stella nel firmamento indie pop rock italiano.