Vincenzo Scalabrino – D20 EP
“D20 EP” è il quarto lavoro solista di Vincenzo Scalabrino, direttamente dalla provincia di Cuneo, prima batterista di Duc De Ventre e poi chitarrista di Lamalora.
Questo nuovo Ep, interamente strumentale, non si distingue certo per la durata.
Vedendo una track list composta da tre brani verrebbe naturale aspettarsi almeno una suite di una certa complessità e lunghezza. E invece, niente di tutto questo!
Ma attenzione, nonostante la brevità, il lavoro è ben strutturato e complesso.
Nelle sue tre tracce Scalabrino è riuscito a rappresentare perfettamente la dimensione immaginaria in cui intende accompagnarci, il tutto in maniera essenziale e precisa.
I suoni, in un più o meno avvertibile sottofondo, potrebbero apparire ad un primo impatto anche eccessivamente ripetitivi ma è proprio questo sottile incalzare di riproposizioni sonore con un effetto quasi opprimente a colpire lo stato d’animo di chi ascolta.
Non si avvertono eccessi,non appaiono mai sparate oltre il limite.
La sensazione è che Scalabrino con questo lavoro voglia darci una sorta di anticipazione, quasi un’anteprima di ciò che su questa base potrà essere costruito. Chissà…
‘Quindicesimo’ apre l’Ep con suoni fini, pacati e lievemente incalzanti senza esagerare: diciamo pure una intro con tutte le caratteristiche del caso.
A seguire ‘Trentunesimo‘ in cui si sale di livello con il ritmo che si fa più deciso fin dall’inizio prima di essere interrotto per una pausa (per la verità neanche troppo breve) che divide nettamente in due la traccia.
Con ‘Diciassettesimo‘ arriviamo dritti alla conclusione con chitarra e batteria in perfetta armonia con gli effetti ed i fruscii di fondo.
Il lavoro nel complesso, a dispetto di un’apparente semplicità e se vogliamo anche di una (sempre apparente) mancanza di originalità è strutturato e ben articolato. L’ascolto meno distratto fa emergere infatti i frutti di intensa attività di ricerca.
Suoni che attingono dall’avanguardia dei primi anni ’70 collocati in un passato a noi invece più prossimo.
Sta qui l’originalità di “D20 EP” e forse l’anticipazione dei futuri lavori di Vincenzo Scalabrino.