The Pier – The Pier
Ascoltare l’album d’esordio dei The Pier, dal titolo omonimo, è stato come un fulmine a ciel sereno.
La band composta da Gabriele Terlizzi (basso e chitarra), Danilo de Candia (chitarra, basso e voce) e Davide Pasculli (batteria), proveniente da Molfetta, ha pubblicato dopo due anni dal precedente Ep “AhiNoi!” questo nuovo lavoro.
“The Pier”, pubblicato a inizio dicembre per l’etichetta Faro Records, propone sette tracce in bilico tra math rock e indie rock.
Alcune tracce, come ‘Elm Row’, ‘Exit Flower’ e ‘SKK9’, presenti anche nel precedente Ep, vengono adesso ripresentate dal gruppo.
Rivisitate e sicuramente più fruibili, ben strutturate e correttamente registrate, sono tracce decisamente migliorate.
I The Pier hanno dimostrato di aver acquisito maggiore competenza in questo lavoro in cui convivono contemporaneamente brani allegri e leggeri e brani più intimi e melodici, riuscendo a rendere piacevole e interessante l’ascolto dei pezzi sia singolarmente che nel complesso dell’opera.
La band è riuscita a comporre tracce strumentalmente complesse, in cui ogni secondo non è lasciato al caso, ma ha una sua funzione precisa nell’organismo dell’opera, e questo viene mantenuto anche nei momenti durante i quali la distorsione si fa più greve.
Quest’ulteriore cura permette la godibilità dell’album a un ampia fascia di pubblico che abbraccia sia l’ascoltatore mainstream che quello più competente.
‘Elm Row’,‘Everyday Gets Worse’, ‘SKK9’ e ‘Daedalus’ sono vera adrenalina, brani dirompenti ed energia pura. Tracce come ‘Exit Flowers’ o ‘Pier’, certamente più apprezzate dai fruitori dell’indie rock, sono invece fortemente intime e caratterizzate da ritmi più lenti e atmosfere calde.
L’album proposto dai ragazzi pugliesi è un organismo vivente: tutte le parti che lo compongono, infatti hanno una loro finalità ultima, nessuna porzione è statica ma sempre in movimento.
I brani si susseguono velocemente lasciando all’ascoltatore soltanto qualche istante per riprendersi.
I The Pier sono la novità che la musica underground italiana stava aspettando da anni, sono freschi, giovani e, soprattutto, tecnicamente bravi e competenti.