Soundsick – Astonishment
Definirei quasi “monumentale” il sound proposto dai Soundsick di Fabriano.
Post-grunge, accenni di prog metal alla Tool, stoner a volontà e quel pizzico di psichedelico che tanto piace ai seguaci del genere (e al sottoscritto).
Tutto prende vita alla post-rock maniera con Lena, intro disturbante e distruttiva al contempo.
Astonishment invece, title track, emerge velocemente dagli abissi di un fondale ricco di preziose riminiscenze grunge del secolo scorso (il bello è che lo dico come se avessi avuto la fortuna di esserci) e che cercano di raggiungere le più moderne suggestioni progressive ed efficaci che non risultano mai messe lì a caso.
Un’ esempio?
Asphixia: 4 minuti e 43 secondi di puro delirio, una manciata di cattiveria stoner, ed ecco qui che arrivano i Limp Bizkit, più grezzi e anticonvenzionali del solito.
Forse è proprio per la linea vocale che la citazione viene così naturale.
Ma se permettete, dedicherei qualche rigo in più ad un amore incondizionato, quello per Varnelli & Muffa.
Un nome, un programma, un voto obbligato: cattiveria post-grunge identificata dall’alternanza tra pulito e distortoche caratterizza a dovere un genere che a 20 anni dalla morte del mito di Kurt Cobain continua a dare alla luce importanti realtà, ma che si ritrova ad affrontare una generale crisi contenutistica.
Un disco da ascoltare, riascoltare, fissare bene in mente e ascoltare ancora una volta.
Il tutto per evitare di farsi sfuggire eventuali particolari che, come in un enorme puzzle, hanno la loro fondamentale importanza. E bravi i Soundsick.