Seth Lakeman – The Well Worn Path
Livelli alti.
Alti ma distorti.
Ormai è da quasi un decennio, dalla pubblicazione dell’album “Ballad of the Broken Few”, che il folk singer inglese Seth Lakeman non toccava questi vertici di qualità.
Si colloca dopo nove album in quel solco tracciato da Richard Thompson con forti influenze di Billy Bragg e Tom Waits.
A tratti ottocentesco nella ricerca musicale, a tratti demoniaco come i primi bluesman.
Sempre fresco e potente, se si pensa che questo album è stato pensato durante il tour di supporto a Robert Plant e i suoi Sansational Space Shifters.
E si sente.
La line up musicale è quella di sempre: Ben Nicholls al basso, il batterista Evan Jenkins e Kit Hawes alle chitarre.
Le canzoni alternano sapori e memorie agrodolci come nella splendida ‘Bright Smile‘ o quadretti intimisti in stile Fairport Convention in ‘She never Blamed Him‘.
Ci sono anche i richiami cinematografici a film manifesto come “L’Attimo Fuggente”: nel pezzo ‘Educated Man‘ espone il suo manifesto “La parola è come un gioiello”.
Poi seguono ‘The Firzimmons Fight‘ con il racconto di un mitico incontro di pugilato di quasi due secoli or sono e ‘Drink til i’am dry‘ in perfetto stile Pogues, a dimostrazione dell’influenza che ancora esercitano personaggi come Kevin Rowland e Shane McGowan.
Le tracce ‘Judge not a Man‘ e ‘Dig New Ground ‘ mettono in primo piano un Lakeman politico con distorsioni poetiche e musicali in stile Tom Waits con richiami addirittura all’epico Roger Waters di “Animals”.
Un artista evoluto, che è cresciuto con tanto detto e molto altro ancora da dire.
Prima o poi avrà una ribalta degna del suo talento, ma per ora godiamocelo in album come questo che si incastonano in una tradizione musicale tutta britannica ricca di forza e contenuti.
Ormai di questi tempi raramente si usa il termine “bello” per definire un album.
Ecco, rispolveratelo, perché questo è proprio il caso.