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Rescue - Silent Here

Rescue – Silence Here


Dietro allo pseudonimo di Rescue si cela Vincenzo Di Sarno, interessante cantautore campano dalla vocazione internazionale: il suo debut album si intitola “Silence Here” ed è uscito il 29 gennaio 2016.

Il disco si compone di 10 tracce caratterizzate da un sound fortemente rivolto verso l’indie rock anglosassone: dall’andamento vibrante, leggero, onirico delle melodie, alla perfetta pronuncia inglese – chapeau! – quello di Rescue è un lavoro estremamente curato e ricco di sfaccettature.
Io stessa, al primo ascolto mi sono chiesta se l’artista fosse davvero italiano: la profondità del suono, la struttura e soprattutto l’idea di fondo dell’album non attingono pressochè nulla alla nostra tradizione cantautorale e musicale in genere.
Il tentativo di rimanere sulla scia dei gruppi che l’hanno ispirato, dai The National ai Radiohead, passando a mio avviso per una buona dose di cantautorato statunitense non tanto per le sonorità quanto per la qualità dei testi, guida Di Sarno in una galassia di suoni che ha ben poco a che vedere con quella in cui vivono la maggior parte dei suoi connazionali.
Ci sono a tratti sfumature più pop come in ‘Your Eyes’, ma in generale la linea rimane abbastanza ricercata: questo fa di “Silence Here” un disco che può sicuramente piacere all’estero, forse più all’estero che nello stivale.

Dal punto di vista delle scelte melodiche e tecniche, Rescue dimostra di aver dato vita a dei pezzi molto più complessi di quanto potessimo aspettarci: il piano, modesto ma maestoso padrone della melodia, accompagna l’ascoltatore nell’esplorare ogni brano di “Silence Here”, mentre la parte ritmica scandisce ogni battito del cuore che viene trasportato dalle emozioni, a tratti idilliache a tratti angosciose, raccontate: è il caso del singolo ‘Animal’.
Importante anche il contributo di archi e fiati è fondamentale per la costruzione dell’atmosfera sognante, piena e suggestiva che caratterizza ogni brano: in ‘Tunnels’ gli strumenti a fiato giocano un ruolo cardine permettendo un finale in crescendo che da la sensazione di un respiro dell’anima.
La maestria e la padronanza dell’inglese con cui sono stati sia scritti i testi delle canzoni, sia poi registrati con una pronuncia impeccabile si commentano da soli: un lavoro eccellente che da una marcia in più ad un disco dalle ambizioni internazionali.

“Silence Here” è non solo un indie rock raffinato, è frutto di un ottimo lavoro di produzione e qualcosa, se non di inedito, di estremamente originale nella scena indipendente italiana: può diventare una punta di diamante, e speriamo che Rescue ce lo confermi con il lavoro futuro.

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