Requiem for Paola P. – Sangue del tuo sangue
Il quartetto bergamasco Requiem for Paola P., dopo “Simplicity” (2008) e “Tutti Appesi”(2010), ha pubblicato ad aprile 2016 il terzo album, “Sangue del tuo sangue”.
La band composta da Andrea Pezzotta (chitarra e voce), Gian Paolo Improta (chitarra, voce e synth), Federico Pagnoni (basso) e Andrea Ardigò (batteria) propone dieci brani alternative rock influenzati dal punk.
La traccia d’apertura ‘Del nostro parlare moderno’, con ventuno secondi di silenzio iniziale (cui segue in sottofondo la sola batteria) è caratterizzato dalle chitarre che accordano volume e toni in un crescendo per poi placarsi lasciando spazio al suono solitario di una di esse e voce per successivamente riaccompagnarsi agli altri strumenti in una conclusione corale e distorta.
Segue ‘Un’ora d’armi’ un brano intenso in cui le linee vocali di Andrea Pezzotta e Gian Paolo Improta, creano una fusione unica voce-strumenti insistente e incalzante che diventa nota caratterizzante del brano e di un testo che necessita di attenzione nell’ascolto.
‘I rami oltre’ è forte ed energico fin dall’apertura nella quale la batteria di Andrea Ardigò, costante e implacabile, assume un ruolo fondamentale e trascinante che distingue questo pezzo dagli altri.
Introdotto dai riff delle chitarre ‘Masticando nebbia’ mantiene uno svolgimento lineare sino a circa la metà della composizione per poi evolversi in urla con ritmo e toni caotici.
Seguono ‘Tutti questi piccoli cavalli’ e ‘Nulla va lasciato (tra i denti)’: nel primo gli strumenti accompagnati dal suono di trombe creano un sound con un’atmosfera insolitamente docile e pacata, la seconda invece ripercorre sostanzialmente la struttura delle precedenti tracce in un crescendo che rievoca una baraonda frastornante cui la batteria fa da traino.
La settima canzone ‘Alluvioni cambiò’, in cui il suono distorto delle chitarre non è accentuato, è invece segnato da una linea di basso articolata, una batteria risoluta e infine un duetto Andrea Pezzotta e Gian Paolo Improta, la cui linea vocale passa dal solco melodico a quello contratto.
In ‘Il tuo pasto notturno’ melodia e distorsione sono magicamente combinate tanto da erompere in un dolce caos avvolgente e trascinante.
Concludono il disco ‘Nel gorgo, muti’ e ‘La coda delle nove’ , due pezzi malinconici nei quali è palpabile il tema dell’assenza, della solitudine e del disorientamento.
I Requiem for Paola P. propongono un piccolo tesoro con sonorità ricercate e testi che richiedono attenzione e intimità nell’ascolto.
“Sangue del tuo sangue” è un uragano di suoni e parole pesanti come macigni.