O.R.k. – Soul of an Octopus
I cosiddetti super gruppi sono sempre al centro dell’attenzione e guardati con occhio di riguardo. L’attenzione che si focalizza su di essi è sempre tanta e soprattutto le aspettative degli ascoltatori e dei fan sono sempre elevate.
Purtroppo un buon risultato viene spesso a mancare: vuoi per incompatibilità di stili e caratteri, vuoi per non degli eccellenti colpi di genio, così da spedire velocemente nel dimenticatoio tutto.
Per fortuna altre volte si creano delle compagini che riescono fin da subito ad esplicare il loro grande potenziale.
Gli O.R.k. fanno proprio parte di questa seconda e felice fetta.
Colin Edwin (Porcupine Tree), Lorenzo Esposito Fornasari – LEF – (Obake, Bersek!), Pat Mastelotto (Naked Truth) e Carmelo Pipitone (Marta sui Tubi) sono giunti, più forti e sostanziosi, al loro secondo album studio ‘‘Soul o an Octopus”.
Uscito a due anni di distanza da “Inflamed Rides”, questo lavoro risulta essere più compatto e vigoroso.
Il filone portante scelto anche questa volta è il prog rock, comunque sempre con la presenza di piccole deviazioni verso il metal o l’heavy. I cambi di stile e di ritmo si sono fatti più frequenti e spesso più aggressivi ma sempre ragionati e giusti.
I brani sembrano andare in direzioni diverse, in modo particolare durante la seconda metà dell’ascolto, nonostante il filone centrale rimanga sempre l’anima del polpo. Ma in questa moltitudine di immagini sonore la prima cosa che va senza dubbio evidenziandosi sono la compattezza e l’affiatamento dei quattro.
Ora, rispetto al precedente album, i ragazzi hanno trovato il loro posto e sono riusciti a creare una sintonia che trova spazio in ogni secondo di ”Soul of an Octopus”.
Il basso e la batteria creano una colonna portante solida che permette all’istinto di avanzare in quelle prime tracce più aggressive – ‘Too Numb’ e ‘Collapsing Hope’ – senza però prendere il sopravvento. Il cantato si staglia consistente e incrollabile sulle basi riuscendo a guidare i toni li dove vi è la necessità – ‘Heaven Proof House’ e ‘Till the Sunrise Comes’.
Quindi, quando grandi artisti si riuniscono per sfornare un prodotto così noi ne siamo sempre contenti e questo ci fa anche sperare che gli O.R.k. potranno continuare ad avere sicuramente un bel futuro.