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Pinegrove – Amperland, NY

È uscito per la Rough Trade Records “Amperland, NY”, il nuovo concept disc dei Pinegrove.
Un disco composto da ventuno canzoni ripescate dalla discografia della band americana e appositamente rivisitate per comporre la colonna sonora dell’omonimo film, per l’appunto “Amperland, NY”.

La band, fondata nel 2010 dal cantautore Evan Stephens Hall e dal batterista Zack Levine, realizza così una OST, definendo questo lavoro come «un modo per tornare a casa»: ritrovarsi, ancora una volta, in studio e lasciare che la creatività fluisca.
Come anticipato, a questo disco si collega una pellicola cinematografica la cui storia è tratta da un racconto breve di Evan Stephens Hall.
Il film è stata girato in un luogo simbolico, ovvero la residenza del gruppo, che si trova nell’Upsate New York (Amperland), un luogo definibile come magico, ispiratore ed evocativo. 
In pratica, perfetto per essere descritto attraverso queste ventuno canzoni tratte dall’intera produzione della band.

Il disco ha un mood fresco ed energico e ci fa passare dalle chitarre della prima traccia (‘Moment‘) a brani più lunghi (‘Sunday‘) nei quali l’amplificatore fa da padrone.
On Jet Lag‘ e ‘Montclairian buzz skies‘ rivelano un certo groove mentre ‘Overthrown’ mette in evidenza le potenzialità del batterista, Zack Levine, che martella ogni frammento di suono.
In ‘Need‘ incontriamo note folk, tra armonie e pedal steel.
Buona parte dell’album è dedicato alle canzoni tratte dai dischi “Skylight” (2018) e “Marigold” (2020) e sono interessanti le modifiche apportate in questi lavori.
Brani quali ‘No Drugs‘ portano con sé ritmi veloci ed energici ma il cuore di “Amperland, NY” si incontra verso la sua fine, dove la sequenza di ‘Endless‘, ‘Amulets / Light On‘ e ‘Paterson & Leo‘ fa sognare, immaginare, spaziare.
In ‘Endless‘ incontriamo suoni e colori che si legano al tema della rinascita.
È breve ‘Amulets‘ ma ci conduce alla più lunga ‘Light On‘.
Un lamento, quello di Stephens Hall, in ‘Paterson & Leo‘ che ci permette il divagare emotivo con personaggi semi- immaginari.

Ascoltando ”Amperland, NY” si ha la sensazione che si sia scelto di fare un lavoro soprattutto per i fan storici.
Ma anche per celebrare il passato, che resta indelebile nella memoria e che ci rende esattamente quello che siamo diventati.

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