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Paolo Zanardi - Viaggio di ritorno

Paolo Zanardi – Viaggio di ritorno


Con “Viaggio di ritorno“, il cantautore pugliese di adozione romana Paolo Zanardi pubblica il suo quarto album.

Lo stesso Paolo Zanardi ha definito questo suo nuovo lavoro come «una manciata di canzoni scritte in retromarcia, contro sole e con il futuro alle spalle, un bouquet di fiori a 5 euro gettato nella tromba delle scale un attimo prima che lei aprisse la porta, il residuo, gli scarti di lavorazione di momenti preziosi…» e in effetti è palpabile per l’ascoltatore il senso di profondità ed intimità delle riflessioni che ne hanno accompagnato, evidentemente, la composizione.

La prima pagina di questo racconto è rappresentata dalla ballata dedicata a Piero Ciampi, ‘C’è splendore in ogni cosa‘ un pezzo da serata in balera, tra un bicchiere di whisky ed un tango improvvisato.
Si narra di un amore neonato, genuino ed ingenuo, adornato da quello splendore riflesso nel mondo che ci circonda ogni volta che siamo innamorati.
‘L’arca di Noè‘ contiene una visione tra l’apocalittico e l’onirico: una visione sognante di un’altra possibilità, un viaggio verso l’ignoto; un volo verso un blu più spensierato e pronto ad accogliere dei clandestini di un’arca leggendaria.
E di leggende che si affacciano al mondo reale, quasi in uno scambio di ruoli, si tratta anche in ‘Romeo e Giulietta’ , i cui protagonisti vengono traslati su personalità contemporanee, storie ambientate in luoghi ove ”l’amore non si affaccia più”.
Paolo Zanardi si è ispirato anche a episodi di vita vissuta, in particolare al proprio periodo di leva.
Lo fa in ‘Ospedale Militare’, nella quale si racconta dell’astio e l’angoscia verso l’avventura della leva e della tragedia dell’incomprensione tra genitori e figli, soprattutto quando questi si sentono dei ”diversi”, come il travestito protagonista del brano.
Di una stessa ”vita vera e vissuta” esplode il sentimento in ‘Case popolari‘, quinta traccia di ”Viaggio di ritorno”.
Il mondo intorno si muove lento e con i propri, sequenziali e consecutivi passi.
Il cantautore dedica ‘Roulette russa’ al proprio pubblico, che considera incline e devoto all’autoflagellazione: il tutto ed il niente percorrono la stessa identica linea, avendo per Paolo Zanardi lo stesso peso.
Una ‘Piccola Marylin’ il sentimento privilegiato è quello della solidarietà fra simili, soggetti liberi ma allo stesso tempo molto soli: dei cani senza padroni. Una solitudine cantata anche nel brano successivo, ovvero ‘Un altro inverno’ , mentre ai ricordi sublimi e romantici è dedicata ‘Per i tuoi piedi’.
‘Viaggio di ritorno’, ovvero la traccia che dà il nome al disco,  riassume invece tutte le sensazioni e i motivi di ispirazione di questo quarto album firmato Paolo Zanardi.
E’ la somma dei pensieri che accompagnano una passeggiata di ritorno a casa, durante una notte che non fa che cullare chi in essa si rifugia e si consola, seguendo il ritmo dei propri passi che musicalmente divnenta quasi quello di una banda.
E a chiudere l’album, come una cornice dorata, è ‘Ninna Nanna’. Con i sogni si abbracciano speranze, malinconia, nostalgia e tanta, tantissima voglia di credere che il domani sarà esattamente come lo desideriamo.

Lasciate che Paolo Zanardi vi racconti quella traversata piena di sensazioni, positive e negative, che accompagnano l’animo errante verso la propria base.

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