Nudist – Bury My Innocence
A due anni dall’intenso “See the Light Beyond the Spiral” (segnalato anche nella nostra Non Classifica 2015) tornano i Nudist con “Bury My Innocence”, un nuovo e spiazzante lavoro che sembra discostarsi quasi totalmente dal precedente, cervellotico, album.
“Bury My Innocence” è un nuovo percorso pur mantenendo ben udibile lo stile della band, fatto di rapidi cambi di melodie e di tempo, di una sezione ritmica granitica e di riff di chitarra nervosi e imprevedibili.
È un lavoro in cui si avverte un’urgenza espressiva disarmante, legata ad un’impetuosa rabbia sonora.
I Nudist – al secolo, France (Drums), Gabo (Guitars&Synth) e Lore (Bass&Vocals) – non amano etichettare il loro genere fatto di suoni e istinto, ma possiamo comunque affermare che si muovono con disinvoltura tra l’hardcore e lo sludge, che si fanno tranquillamente permeare da molte altre influenze senza risultare d’essere la copia banale di qualcun altro.
“Bury My Innocence”, uscito a marzo per Argonauta Records, è stato registrato ad agosto 2016 in presa diretta nel Piccolo Teatro di Prato da Niccolò Gallio e successivamente affidato alle sapienti mani di Eraldo Bernocchi che ne ha curato mix e master ed è composto da 5 tracce per la durata complessiva di circa 25 minuti – che sembrano pochissimi ma che sono densi e carichi di spunti.
Si parte con la granitica e cadenzata ‘Strenghtless‘, cinque minuti e mezzo di puro post rock che sul finale si apre a strazianti arpeggi di chitarra.
La seconda traccia è quella che dà il titolo all’album, ed è accompagnata da un video, in puro stile Nudist i cambi di tempo e melodie sono arroganti ed immediati e la voce sporca è priva di quell’innocenza ormai perduta in una vita senza ritorno e senza futuro.
In ‘Bloody Waters‘ si vomita addosso all’ascoltatore il disgusto per un’esistenza basata su superficialità ed egoismo, un uomo guarda il suo riflesso disprezzandosi, e tutto questo malessere è supportato da un suono più acido dei precedenti brani.
‘Dead Leaves‘ sembra, all’inizio, il brano più dritto e punk dell’album, ma dopo circa un minuto tutto cambia e si rivela il pezzo più destabilizzante del disco: un brano che ne richiude all’interno almeno tre, quasi come a rapportarsi con qualcuno che soffre di un disturbo di personalità multipla – assolutamente deviante.
Chiude il disco ‘Drift‘, con la sua impercettibile atmosfera iniziale che con l’avanzare dei secondi monta e si trasforma in qualcosa di molto potente.
“Bury My Innocence” conferma che i Nudist sono una delle più interessanti realtà della scena nazionale, con una forte identità personale e una cura del suono quasi maniacale.
Una curiosità: durante la registrazione dell’album il gruppo ha inciso anche una cover di ‘Over Me‘ degli Unsane, che farà parte di una compilation francese, tributo alla storica band di New York.