Nadsat – Crudo
“Crudo” è l’ultimissima fatica dei Nadsat, duo math core/noise del basso bolognese che con sonorità primordiali e spontanee oltrepassa i soliti schemi compositivi avvalendosi di una formazione minimale, sfruttata al massimo delle potenzialità.
Registrato e mixato da Enrico Baraldi degli Ornaments e masterizzato da Claudio Adamo dei Cani dei portici, il secondo lavoro in studio della band emiliana applica certo mood introspettivo che offre all’ascoltatore più di uno spunto di rifessione.
I Nadsat infatti scelgono con coraggio di percorrere la strada in contro mano, superando ogni ostacolo nonostante i limiti del suonare in due, dando grande prova di maturità definitivamente raggiunta.
Tornano con maggiore grinta proponendo otto brani che incuriosiscono sin da subito nonostante la presunta inaccessibilità delle soluzioni sonore adottate.
Abbiamo a che fare dunque con un album indirizzato ad un pubblico di settore, che riesce però a coinvolgere senza allontanare al primo approccio, appetibile quindi anche per chi non è in grado o non ha intenzione di dedicare il proprio tempo ad un ascolto mirato e consapevole.
Nient’affatto che semplice sottofondo, qualcosa di più di qualche rumore, ed è soprattutto grazie al gusto dimostrato dai due ragazzi se tracce come ‘Mesozoic‘, ‘Umhlaba‘ e ‘Sivik‘ riescono a coesistere senza far del contrasto un punto debole.
Chi più ne ha più ne metta, parliamo di inventiva e a dimostrarlo è la facilità con cui chitarra e batteria sprigionano una mole di frequenze non indifferente benché calibrate al momento giusto, studiate in modo tale da dare senso ai silenzi intesi come pause all’interno delle strutture.
La sperimentazione non si ferma di certo qui e fornisce una marcia in più ad un sound violento seppur ridotto all’osso che nonostante la sua esiguità spazza via ogni limite, come quello della resa live che rappresenterà tutt’altro che un problema: per ora ci limitiamo ad un “buona la seconda!”.