Money – Suicide Songs
I Money sono una formazione di Manchester.
Questo basterebbe già come premessa, evocando una città colma di ricordi e vecchie tradizioni musicali, ma quello che dobbiamo aggiungere è che i Money sono anche un’ottima band di Manchester.
Sono passati ormai tre anni dal disco d’esordio (“The Shadow of Heaven”) e dopo una difficile gestazione finalmente viene alla luce il nuovo episodio di questa avventura musicale, intitolato “Suicide Songs“.
Ci sono momenti nella vita di tutti noi in cui ci sentiamo come appesi ad un filo o sempre sull’orlo di un brutto precipizio: non sappiamo se saremo in grado di percorre la strada fino in fondo e di raggiungere la meta desiderata. È un po’ come quando si vive con una spada di Damocle sopra la testa e ci si aspetta che da un momento all’altro possa cadere e fare veramente male.
La copertina di “Suicide Songs” ci racconta proprio questo sentimento, mostrando il cantante Jamie Lee nudo davanti alle avversità della vita e con un coltellaccio affilato in bilico sulla sua testa.
I Money si reggono sulla figura carismatica di Jamie ed intorno ai suoi tormenti si avvolgono delicatamente le chitarre e il pianoforte.
Il sound che propongono è legato alla tradizione brit pop ed è pieno di echi morrisiani. Una scrittura poetica è il punto di partenza per le canzoni di Jamie, che vengono poi interpretate in modo autentico e decadente dal giovane cantante. La notte appare una tematica ricorrente nelle liriche sofferenti di Jamie (‘Night Came‘, ‘I Will Be The Night‘) e il suo passato fa sempre capolino, tra una sbronza alcolica per Natale (‘A Cocaine Christmas And An Alcoholic’s New Year‘) e una luce sbieca che illumina l’inizio di un nuovo giorno.
I Money hanno confezionato un secondo disco pieno di emozioni e di slanci emotivi verso l’alto.
In alcuni casi non riesco a raggiungere le vette di un brano come ‘Goodnight London‘ dal disco precedente, ma riescono comunque a toccare quel lato scuro e decadente che si annida dentro ciascuno di noi.
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