Miriam in Siberia – Failing
Non mi trovo nella tundra siberiana e nemmeno nel deserto del Texas.
Ciò che mi circonda non sono paesaggi ghiacciati o aridi, no: sono sulle colline bolognesi e osservo la neve cadere sulla sterminaa pianura sottostante.
Nelle orecchie però ascolto un grandissimo disco, “Failing“, il terzo in studio dei Miriam in Siberia.
Non serve chiudere gli occhi per trasvolare lontano, le musiche di “Failing” rapiscono e fanno viaggiare lontano oltre tutta la neve e la sua piatta silenziosità.
I Miriam in Siberia sono un quartetto di Aversa giunti ormai alla pubblicazione del terzo capitolo della loro discografia mettendo in campo un cambiamento nello stile compositivo rispetto alle precedenti opere. “Failing” infatti si compone di 5 brani intensissimi e pregni di doom rock, psichedelia e suoni galattici, il tutto suonato con ruvidezza stoner.
“Failing” contiene atmosfere scurissime, visionarie e trascinanti, composte con l’aiuto di testi impegnati, chitarre fuzz, synth e una sessione ritmica che macina come un rullo compressore.
Ottimo lavoro quello di Ferdinando che con la sua voce riesce a rendere un viaggio immaginario l’insieme degli spigolosi suoni prodotti dalla band.
Il disco si apre in maniera tiratissima, con la title track che fa da apripista nel migliore dei modi mostrando tutte le carte a disposizione del quartetto in modo deciso e rabbioso.
‘Raise Your Hands’, martellante e sonica, ben si aggancia alla scia galattica creata da ‘Failing’ trascinando inevitabilmente la mente dell’ascoltatore – degna di nota la voce sul finire del pezzo.
Bisogna attendere l’arrivo di ‘Down From A Mountain’ per trovare un sound più pacato e placido, almeno nella prima parte del pezzo, dove le tastiere la fanno da padrone disegnando percorsi sonori bellissimi verso l’esplosione finale.
‘We Wanna Know’ unica vera ballad del disco, cattura e ammanta per le sue atmosfere calde ed avvolgenti.
Il disco si chiude con ‘Don’t Anyone’, pezzo in cui al band esegue una vera e propria cavalcata di suoni e tecnicismi che sa di tuffo verso l’ignoto, di esplorazione e di esplosioni lontane, un viaggio verso nuove frontiere.
Le tracce di “Failing“, anche se poche, durano mediamente 6 minuti: non abbiate paura di salire a bordo dell’astronave dei Miriam in Siberia, sapranno portarvi lontano e lo faranno con potenza, passione e tecnica.
Se ti piace il loro stile, prova ad ascoltare anche Them Croocked Vultures.