MINӔ – MINӔ
Che cos’hanno in comune Ivan Forloni, Gianluca Ielmini e Andrea Fortini?
E soprattutto, perché dovremmo interessarci a loro?
Parto col dire che, ad oggi, mentre scorrazziamo sul web in cerca di qualche band nuova di zecca da mostrare agli amici invidiosi (ovviamente alla domanda «ti piace questo gruppo?», si limiteranno ad un leggero movimento di spalle, in una posa di indifferenza mal simulata che tradisce, in realtà, un impulso omicida nei nostri confronti, rei di aver scoperto un artista che non conoscevano. Ah, e che per giunta si troveranno costretti a riascoltare in loop e ad amarlo. Maledetti noi, maledetti!), finiamo col fare i conti con un pugno di band indipendenti dalle dubbie capacità musicali.
Per dirla in maniera più semplice, la maggior parte della roba indipendente, spesso, non ci soddisfa appieno. Per innumerevoli ragioni, che trascendono dalle sole capacità degli artisti (molte pessime produzioni –purtroppo- incidono più che assai).
I tre ragazzi sopracitati fanno parte di una band indipendente milanese, i MINӔ.
Nella loro pagina Facebook citano, tra le influenze, Battles, METZ e Sonic Youth: impossibile dar loro torto, ascoltando l’omonimo Ep d’esordio.
La chitarra distorta che apre ‘Lobby Boy‘ sa di hardcore lontano un miglio, molto sullo stile di Mineral e Glassjaw: basso pesante, batteria al cardiopalma e voce filtrata fanno il resto.
Stiamo parlando di un pezzo che non lascia scampo all’immaginazione.
Perché i MINӔ –che sono furbi- ci aggiungono anche una melodia accattivante. E il gioco è fatto.
In ‘Wiser Than I Am‘ i nostri sembrano aver evocato Kurt Cobain tramite seduta spiritica. I toni si fanno rabbiosi e gli anni ’90 si respirano come non mai.
Se c’è una cosa che apprezzo deiMINӔ, quel qualcosa è la qualità musicale dei loro pezzi, rinvigorita da una produzione “da sogno”.
‘Queer‘, uno dei brani più deflagranti del lotto che in sede live genererebbe poghi istantanei, all’interno del disco è come “edulcorato” da un sapientissimo lavoro in studio che tiene democraticamente in equilibrio ogni singolo suono.
Insomma, per gli amanti del genere (e non solo), “MINӔ” è una perla da gustare, una buona dose di caffeina nel (troppo spesso) monotono universo indipendente italiano.
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