Metronomy – Summer 08
“Summer 08” è il nuovo disco degli inglesi Metronomy, tornati in scena dopo l’ultimo lavoro (“Love Letters”) del 2014.
L’estate sulle spalle.
Zainetto dal quale estrarre conigli a cilindri.
‘Back Together‘, colori caldi che ti fanno afa ad ogni sciabolata di basso, ossessione da gamba saltellante, ondeggiare molesto di parole caraibiche in un bicchiere a bordo piscina disteso a prendere (in trappola) il sole: una furia di coriandoli in rallenty che esplodono in una voce che fa l’occhiolino con nonchalance alle diapositive sensibili del cuore.
‘Miami logic‘, un tapis rullant che proietta nelle autostrade fluo della sbronza in punta di gola che sbatte gli ultimi desideri al muro traballante della realtà in offerta spaziale al supermercato: immagino un carrello colmo di cibo parlante che si disfa dei suoi pargoli lanciandoli nelle bocche accucciate dei passanti, come una televisione senza cavo, erre moscia e finto aperitivo sulle rive dell’anima, ‘Miami logic‘ come una scacchiera che non si fida dei suoi protagonisti e li fa pedinare dalla lente di smarrimento del giocatore dietro le quinte.
‘Old Skool‘, vecchia scuola, vecchie maniere, broncio tra le bustine di tè smarritesi nelle acque torbide del pomeriggio esatto, conversione ad U dei sensi, depistaggio informale, tappeto nevrotico che fa smascellare ogni Gandhi inciso nello stomaco, ossessione che si concede ad altra ossessione, tergicristallo che invita la pioggia a danzare con assoluta fermezza: un brano talmente odioso che si lascia amare da pochi eletti.
‘16 Beat‘, un’app che ti consente di andare a ritmo con le tue debolezze, i ritardi cronici, le file al casello elettorale, con tanta cupidigia che se usata con occhio sbilenco di architetto consente di arrivare in orario perfetto alla collisione naturale con le labbra dell’amato/amatoriale: un piano perfetto per i suicidi.
‘Hang me out to dry‘, appendimi alle mie responsabilità: dialogo che mente sapendo di spazientire, salotto che sgonfia le sue poltrone per essiccare le velleità autoreferenziali dell’amore in elegante abito da notte fonda.
Una roulette russa che stritola i respiri fatti con accademia, pause lunghe da telefilm tradotto male, Romeo e Giulietta senza obbligo di fissa dimora nel romanticismo spinto: evoca la visione di due corpi fanno finta di combattersi ai bordi dello stesso letto, usando tattiche identiche di evasione sentimentale.
‘Mick Slow‘ è il feticismo della lentezza che resta a letto a dormire per evitare di sprecare tempo ad occhi aperti: si è in sella ad una decappottabile che annuisce e fa cenni d’intesa ad ogni cattiva abitudine che si appresta a divorare: è il pezzo mellifluo, che gioca sporco a carte struccate, si compiace talmente tanto nell’adulare il suo profilo mediatico che assomiglia ad uno specchio chiuso in una scatola, pronto a scattarr come una molla ogni qual volta il curioso tenti di aprire il suo scrigno, per spaventarlo con le sue stesse armi.
‘My House‘ è un baule di vestiti ingombranti, le rimanenze che qualcuno c’ha spedito sotto mentite spoglie per sottrarci alle virtù parodistiche della noia, mix di voci come cabaret di ultimi passanti che decidono di tuffarsi nell’orizzonte ipotizzato da un bambino sfuggito ai rimproveri del cielo.
‘Night owl‘, segreto che corrode la coda del vizio, ormoni a piede libero, un jet privato che rifiuta di esibirsi in pubblico, gare di applausi tra matematici incalliti, niente è come sembra eppure tutto è come appare quando sonnambuliamo come gufi appesi al senso estetico della nostra voglia schiacciante di infedele realtà.
Il brano ideale per lanciarsi nel vuoto tentando di usurpare l’antico trono al vento: casco da parrucchiere, poltrona da macellaio, seduti comodi nell’abbandono e disintegrazione mentale a portata di manodopera.
‘Love is not an Obstacle‘ è ideale per abbandoni low cost, l’amore non è un ostacolo e noi non siamo alle Olimpiadi, cento metri di corsa sotto al tuo palazzo e infinite gare con l’ascensore per aggiudicarmi il sorriso della tua porta: bugiardino da ultimo dell’anno, terapia di massa e segnaletica di coppia in continuo aggiornamento, un manuale per addii felici, da conservare nella tasca delle certezze che stanno perdendo capelli.
‘Summer Jam‘, titoli di coda e sipario: addio alle armi e all’estate, con un mese d’anticipo.