Lydia Lunch & Retrovirus – Urge To Kill
‘Urge To Kill‘, ecco la nuova uscita di una delle artiste più discusse e influenti di sempre in ambito musicale e non – la cara Lydia Lunch con il supporto strumentale dei Retrovirus, formati da Weasel Walter alla chitarra (Flying Luttembachers), Tim Dahl al basso (Child Abuse) e Bob Bert alla batteria (Sonic Youth, Pussy Galore).
Questo live in studio rappresenta una totale reinterpretazione, talvolta letteralmente stravolta, di diversi brani della sua ormai quarantennale carriera (tra gli album presi in considerazione figurano 13.13, In Limbro, Queen of Siam e Honeymoon in Red).
Il disco è imprevedibilmente travolgente e costantemente interessante: praticamente, alcun momento di effettivo vuoto.
Il trascinante inizio è lievemente noise con ‘Snakepit breakdown‘, il proseguo è affidato alla tetra e martellante ‘Some boys‘ e alla oniricamente frenetica ‘Look your door‘.
Si va vanti così, fino all’imprevedibile Dead me you beside e a quella che forse rappresenta il picco massimo del disco, ossia ‘Still Burning‘: 7 minuti condensati da una prima parte leggera e spaesante, entrando poi in un’atmosfera progressivamente distorta e nichilista, nella quale emerge in primis una chitarra che trasuda ‘Black Flag‘ in maniera eccezionale.
Effettivamente un altro bel picco del disco arriva con la cover di ‘Frankie teardrop‘, uno spettacolare omaggio agli amici Suicide: una versione notevole, altrettanto alienante e in certe parti veramente sgravata con una Lunch esorbitante.
Il tris che chiude il disco è rappresentato da ‘Fields of fire‘, un brano più standard rispetto agli altri (ma non per questo più banale) con un riff energico e un finale avvolgente; ‘Tied and twist‘, pezzo massiccio e paranoico al punto giusto con degli ammiccanti striduli sonori; ‘Three Kings‘, finale perfetto, forsennato e forse rassegnato, in cui ogni musicista sfoga più o meno liberamente le proprie abilità.
Un disco prorompente e interessante, quello di Lydia Lunch.
Una donna sempre sul pezzo e che non affronta mai alcun lavoro con superficialità, dimostrando in pieno di fare effettivamente quello che vuole senza alcuna marcia logica di marketing.
Concludo con una delle sue citazioni, adatta in questo contesto: «Sono nichilista, antagonista, violenta e orribile, ma non ancora obliterata»
Viva Lydia, sempre e per sempre.