Lucio Leoni – Lorem Ipsum
”Lorem Ipsum” è un disco che inizia con il racconto di un uomo che, dopo esser stato sulla Luna, spiega come sia difficile preferirla alla Terra, nonostante una bellezza tanto irraggiungibile quanto ammaliante.
L’animo che ci accompagna durante tutto l’album è quello di un cantautore, Lucio Leoni, allegro e sciolto, incline a prestare vocalità e ritmo per delle canzoni che concedano all’ascoltatore un senso di partecipazione veramente esaltante. Un disco che come la Luna, cantata appunto nella prima traccia, ci ammalia e ci convince a prestargli attenzione.
Nove brani che vengono narrati, cantati, stropicciati e trasformati in piccoli ma grandi pezzi di un puzzle fantasioso e un po’ vintage.
Un lungo asindeto quasi evocante un elenco di controindicazioni, come quelli con cui si chiudono le pubblicità dei medicinali: ‘A me mi’ è un elenco di impressioni di un giovane non più adolescente, nato e vissuto nella Capitale, città nella quale ha potuto osservare evoluzioni di tutti i generi, non solo grammaticali. Egli fa parte di generazione consapevole di una decadenza ancora in corso, forse irrecuperabile, che senza respiro si aggrappa agli spigoli che a questo brano fanno da architettura.
La terza traccia è la sognante ‘Domenica’, ove il protagonista giunge alla comprensione dell’impossibilità di dare vita ad una reale Rivoluzione. Lo si fa però con un malinconico sentore di ritorno a quella splendida facoltà, recitando frasi come «Anche la moglie di un giullare, quando impara a far l’amore mette al mondo un figlio pazzo di rivoluzione».
La romanità di Lucio Leoni è incontrastabile e sempre presente nelle sue canzoni, come accade infatti nel brano successivo, ‘Tavolino’ il quale appare come un canto di paese, con delle accezioni alla De Andrè, che dei vizi e dei pregi del popolo cantò in modo sopraffino.
Ma Leoni vi aggiunge e affianca delle pause un po’ ska, che spezzano una leggiadria altrimenti imperante.
‘Fuori da qui’ è la descrizione di un incontro di soggetti che il tempo ha modificato solo esteriormente; ‘Prima Campanella’ ci riporta nuovamente al passato, legandosi al tema delle scuole elementari e al suo inevitabile senso di disagio; ‘Guardami’ si addentra nell’oscuro Io e nella sua percezione legata a scelte e a conseguenze.
Poi riprendiamo la strada delle favole romane e con ‘Na bucia’ entriamo in un susseguirsi di emozioni e di sensazioni di familiarità, con la nostalgia infame verso una città che è stata incapace di resistere ad un cambiamento che ha reso i propri cittadini tra loro tanto ”diversi”.
‘Amami’ è infine l’ultima canzone della tracklist di ”Lorem Ipsum” ed è un virtuosismo di romanticismo alla romana.
Leggerezza, allegria ed estrema voglia di amare: è il sapore e la consistenza di una città eterna così bella da poter esser comprensibilmente presa ad ispirazione da un Lucio Leoni degno di rivelarcela in modo davvero magistrale.
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