Lowertown – Honeycomb Bedbug
Il duo indie lo-fi dei Lowertown (Olivia Osby e Avsha Weinberg) ha da poco pubblicato un nuovo Ep, “Honeycomb, Bedbug” per la Dirty Hit.
Sei tracce scritte in un momento per loro molto importante: quello della fine del college e dell’incerto passaggio versa l’età adulta.
E di questo passaggio se ne sente il sapore nei brani che compongono l’Ep: brani intrisi di dolcezza giovanile ma anche di una nuova sensazione di disillusione.
Ad anticipare l’uscita di “Honeycomb, Bedbug” è stato singolo della prima traccia, ‘Best Person You Know’: una canzone fatta di un pop piacevole, ritmato da un finger picking allegro che si incrocia con un testo che si fa ricco di interrogativi.
Come anticipato, nelle canzoni dei Lowertown si susseguono atmosfere contrastanti: una delle cause di questa percezione, come dichiarato più volte, sta nel fatto che circa metà dei brani del duo siano stati scritti prima del Coronavirus, mentre il lavoro restante è stato portato a termine dopo in condizioni emotive nettamente differenti.
Diventa così chiaro all’ascolto l’impatto dell’improvviso isolamento e dell’ansia che traspare nei brani più scuri dell’album.
Crescita e cambiamenti repentini hanno spinto la band verso nuove parole, da inserire nel disco per poter esprimere nella sua totalità lo sconvolgimento interiore ed esteriore dovuto alla pandemia.
È così che sono nati pezzi quali, ad esempio, ‘My dog’, brano dedicato ad un cane (l’animale per eccellenza che incarna l’affetto e l’amore assoluto senza la necessità di parlare).
L’allegria di ‘Praise that shitty house’ si scontra con l’introversa ‘Tourist Trap’ in un viaggio emotivo che il duo di Atlanta percorre con grande classe anche con ‘Alone against my friend’, pezzo che rievoca alla mente la malinconia di Lana Del Rey.
E, ovviamente, alla solitudine che si è impressa nel nostro cuore in questo appena trascorso 2020.
Il compito di chiudere il cerchio disegnato dai Lowertown spetta ad un venditore egoista, il protagonista di ‘Selfish Salesman’, brano indie pop modesto ma molto dolce, grazie anche al cantato di Olivia Osby.
Un cantato valido che ben poggia sulle sonorità del duo che utilizza la musica per raccontare la vita e i suoi tantissimi colori, scrivendo canzoni che mescolano il freddo, il tepore, l’amore, le difficoltà, le voglie che la giovinezza ci regala.
Il tutto racchiuso in sei tracce di rara semplicità.