LOIA – Nodo alla Gola
Uscirà il 1 aprile (quasi a voler essere uno scherzo) “Nodo alla Gola“, primo lavoro dei LOIA, brutale trio fiorentino composto da Andrea (urla), Camilla (bacchette) e Stefano (corde).
Registrato e mixato all’Hammed Sound Studio di Firenze da Lore Niente e masterizzato da Enormous Door di Austin (TX), il disco è prodotto da una cordata di etichette (Death Crush Distro, Zas Records, Impeto Records, Toten Schwan, Dio Drone e Csa Ex Emerson Produzioni) ed è stato anticipato nello scorso anno dallo split “Live & Destroy”, registrato al Max Pub di Firenze insieme ai loro compagni di merende Hate&Merda (i due gruppi infatti sono spesso in tour insieme).
Per comprendere appieno il progetto di questa band belnd hardcore/punk con riff death/black metal, come loro stessi amano definirsi, partiamo dal nome:
«Loia è il sudicio che ci rimane addosso, quello da cui non ci liberiamo mai, attorno al collo, dietro le orecchie, quello sporco da cui non riusciamo mai a pulirci. Quello con cui siamo costretti a vivere, come il capitalismo ed il tempo parassita»
È proprio questo che sono i LOIA: la loro musica è lo specchio del sudicio, del marcio e dell’immondizia sociale che con rabbia e disincanto viene vomitata in faccia ai «bastardi della scena» (‘Idolatra‘).
I loro testi, brutali e diretti come i saettanti riff di chitarra, parlano del quotidiano (‘Bagni a Pagamento‘), dello scontro con la vita che gli stessi componenti del gruppo vivono (‘Ares‘), del lavoro precario con paghe insignificanti (‘Cooperativa Sociale‘), dell’ansia di affrontare tutti i giorni la vita (‘Angoscia’).
Nonostante questo, c’è anche spazio per la (‘Brucia’), stupida superstizione e patologia del capitalismo (‘Catrame’).
Quelli di “Nodo alla Gola” sono diciotto brevi e tiratissime tracce che teminano con il loro canto di battaglia, ‘Loia Warriors’.
«Loia Warriors. Heavy Metal Loia, tutto il resto è noia. Join the army, the Loia army. L’armata del suicidio. Loia warriors. Join the army»
Ascoltando il disco, si stenta a credere che i LOIA siano solo in tre poiché sono rumorosi come un’armata di Uruk-hai lanciati verso una battaglia in cui sicuramente non faranno prigionieri.
Non si hanno false speranze, man mano che si procede con l’ascolto c’è solo la consapevolezza di essere investiti da una musica schietta e genuina, senza fronzoli, veloce e sfrontata come nelle migliori tradizioni del punk/hardcore.
Menzione speciale per l’artwork del disco, curato dallo stesso chitarrista Stefano Matteoli che con lo pseudonimo di Coito Negato è molto attivo nella realizzazione di grafiche per la scena punk/hardcore fiorentina.