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Lee Ranaldo - Electric Trim

Lee Ranaldo – Electric Trim


Ho sempre pensato ci volesse una buona dose di coraggio per abbandonare la vecchia strada in favore di quella nuova – soprattutto se lo si fa in solitaria, lasciandosi alle spalle successi conquistati in gruppo.
Se nel proprio percorso solista Thurston Moore resta legato alla sperimentazione di matrice noise, Lee Ranaldo invece ha da tempo scelto di esplorare i territori dell’alternative rock.
Quello con i Sonic Youth sembra dunque essere, oggi più che mai, un ricordo fermatosi nel 2011 anche se con questa veste, diversa e a tratti sempre sorprendente, Ranaldo convince e riesce a piacere (pure parecchio).

“Electric Trim” è suo ultimo lavoro, nonché il dodicesimo album di una carriera solista prolifica.
Contiene nove tracce, per lo più brani dalla struttura sonora morbida, che arrivano a qualche anno di distanza dal bellissimo “Last Night on Earth” (2013), un disco scaturito da una domanda esistenziale – «Che cosa faresti, tu, sapendo che questa è la tua ultima notte sulla Terra?».

I riff ritmati di “Electric Trim” ne rendono l’ascolto piacevole, ma ancor più sono gli echi folk e qualche distorsione psichedelica a personalizzare il tutto.
Contributi preziosi che alleggeriscono i brani rendendoli, al contempo, ricchi di sfumature interessanti.
All’ascolto si percepisce una sorta di cupezza che tuttavia non soffoca i pezzi, ma li eleva ad uno stato ipnotico.
Il rischio è quello di lasciarsi avvolgere da un vortice di elementi contrastanti ma incastrati alla perfezione tra loro.
Sicuramente tra i pezzi proposti spiccano ‘Uncle Skeleton‘ (una ballata folk dal sapore nostalgico), ‘Let’s Start Again‘ e la title track, ‘Electric Trim‘.

Ad accompagnare Lee Ranaldo in questo viaggio i suoi fedeli The Dust, ovvero un cast di musicisti tra i quali spiccano Steve Shelley alla batteria (Sonic Youth) e Nels Cline alla chitarra (Wilco).
Importante e da non scordare anche la presenza di Sharon Van Etten nel brano ‘Last Looks‘, interessante ma sicuramente di minor importanza rispetto a tanti altri brani del disco.

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