Le Sacerdotesse dell’Isola del Piacere – Interpretazione dei sogni
«Non siamo più tutto quello che eravamo, non siamo più bambini, non corriamo più»
L’atteso ritorno de Le Sacerdotesse dell’Isola del Piacere è segnato dalla pubblicazione di “Interpretazione dei sogni”, il secondo album anticipato dall’Ep “Paura di tutto” con cui condivide ‘Innamorata di un cavallo‘.
Come anticipato dal nome, il nuovo lavoro è un concept incentrato sul tema dei sogni: ricordi ed incubi che non risparmiano all’ascoltatore esplicite citazioni ad autori come Kafka, Conrad e Cummings.
Il trio conserva le proprie tipiche esplosioni sonore ed è fedele alle distorsioni, approdando però ad un sound più vicino al rock anni ’90, sperimentando ben più di una possibilità giocando su più fronti.
«Mi sono svegliato nel mio letto e avevo la forma di un grande insetto.
Una corazza nel mio petto… e come sfondo?
E come sfondo la stanza in cui sono venuto al mondo?
Non siamo più tutto quello che eravamo, non siamo più bambini, non corriamo più»
Parole rubate ai libri e rese in musica dalla band piacentina, che con “L’interpretazione dei sogni” ci regala un album di indiscusso spessore artistico tanto da imporsi nel panorama indie italiano. Nient’altro da aggiungere se non che questa è una conferma a pieni voti, il traguardo di “Tutto” del 2014 (leggi la recensione) che fu un ottimo debutto sia per le sonorità che le liriche.
Tra emo primordiale e tanto shoegaze, del resto, «sono pochi i dischi che hanno la capacità di isolarti e che ti inducono a distogliere lo sguardo da ciò che ti circonda».
È così che avevamo introdotto il primo disco e ripropongo questa espressione per assicurare che l’effetto è lo stesso: Le Sacerdotesse dell’Isola del Piacere centrano l’ennesimo obiettivo.
Ascoltate “Interpretazione dei Sogni”, potreste uscirne psicanalizzati.