Laibach – The Sound of Music
Laibach è un collettivo artistico-politico sloveno, formatosi a Trbovlje intorno agli anni ’80, che si è sempre mosso tra una simbolica ideologia nazionalista (manifestata attraverso l’estetica del gruppo) e la sua estremizzazione al fine di rendere manifeste le contraddizioni della società.
Il collettivo, comprendendo la potenza dell’”immaginario”, peraltro utilizzato nei regimi totalitari, ne ha fatto uno strumento e una cifra identificativa del gruppo.
Infatti, attraverso l’”immaginario” l’individuo perde la coscienza individuale e si inserisce nella collettività neutralizzando inconsciamente la propria volontà e la propria autodeterminazione.
In Italia i progetti, che maggiormente si sono avvicinati ai Laibach, sono stati i CCCP e i Disciplinatha (ora Dish-Is-Nein): i primi recuperarono l’estetica comunista sovietica, mentre i secondi quella derivante dal ventennio fascista.
Nel 2015 la band slovena è stata invitata a suonare in Corea del Nord in occasione del settantesimo anniversario della liberazione dall’occupazione giapponese della penisola: quello dei Laibach sembra essere stato l’unico concerto rock nella storia della Nord Corea, a testimonianza dell’evento esiste difatti un documentario intitolato “Liberation Day” e diretto da Ugis Olte e Morten Traavik.
La Repubblica Popolare Democratica di Corea, guidata da Kim Jong-un, è uno stato socialista, contrassegnato da una forte componente nazionalista e dal culto carismatico del leader, che non ha alcun tipo di scambio con l’estero, il filosofo sloveno Zizek sostiene che la Corea del nord «è oggi quanto di più simile esista al mitico shangri-la», ossia una vera e propria utopia concreta.
I Laibach, ad un anno di distanza dal precedente “Also Sprach Zarathustra”, hanno pubblicato il nuovo album intitolato “The Sound of Music”, che è stato concepito proprio durante le date del concerto dal vivo del 2015 in Corea del Nord.
L’album è una rielaborazione personale della colonna sonora del film/musical “The Sound Of Music” di Robert Wise (tradotto in italiano come “Tutti Insieme Appassionatamente”), film utilizzato in entrambe le Coree per insegnare l’inglese ai bambini.
La sonorità della band è sempre contrassegnata da una dominante componente industrial, in questa occasione leggermente ammorbidita, capace di produrre un sound granitico e saturo espresso ottimamente dalla prima traccia, intitolata ‘The Sound of Music’.
Il quinto brano, ‘My Favorite Things’, estremamente pop e contemporaneamente malinconico, unisce la profonda voce di Eber a quella di Marina Martensson e Boris Benko e un coro di bambini che rendono la composizione armonica e addirittura straziante.
Ulteriore particolarità del disco consiste nel contenere due musiche tradizionali coreane: ‘Arirang’ e ‘The Sound of Gayageum’, la prima, considerata come l’inno non ufficiale della Corea, piuttosto semplice e lineare, la seconda invece celebra lo strumento nazionale il gayageum e costituisce l’unica nota dolente dell’opera in quanto, essendo completamente diversa nella sonorità dall’intero album, mal interagisce con l’organismo dell’album.
I Laibach sono una band fortemente complessa che ha sposato la concezione dell’arte come inseparabile dalla vita, certamente sul panorama musicale europeo dimostrano di essere, anche con “The Sound of Music”, ancora una delle più affascinanti realtà artistiche.