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La Terza Classe – FolkShake


«È country nella forma pura: ci sono un violino, un contrabbasso, un mandolino, una chitarra e un banjo, sono strumenti a corda, tutti acustici, e le voci…come è bello!»

Si parla così del bluegrass in una delle scene migliori di “Alabama Monroe”, forse una delle più belle dichiarazioni d’amore a questo genere degli ultimi anni.
Anche nel film i musicisti che suonavano questa musica venivano da un posto che apparentemente col bluegrass non ha nulla a che fare.
Il film infatti non è ambientato nel Sud degli Stati Uniti come si potrebbe immaginare, bensì nel freddo Belgio centro europeo.
I nostri musicisti invece sono napoletani, e col Sud hanno sicuramente qualcosa a che fare. In un ipotetico viaggio che collega gli Stati Uniti con l’Italia loro hanno scelto di viaggiare in terza classe, un po’ come nella canzone ‘Titanic‘ di De Gregori.

La band nasce nel 2012, anche se inizialmente Pierpaolo Provenzano (voce e chitarra) ed Enrico Catanzariti (rullante e voce) agli inediti preferivano cover dei Beatles e di Van Morrison. A completare La Terza Classe come la troviamo adesso sui palchi arriva il contrabbassista Rolando “Gallo” Maraviglia insieme a Raffaello Nusco (banjo e voce) ed a Biagio Daniele (armonica e voce).

La formazione come racconta anche il protagonista di “Alabama Monroe” aveva tutti gli ingredienti per poter suonare dell’ottimo bluegrass ed in effetti il risultato non lascia per nulla delusi. In un sound che unisce le praterie degli Stati Uniti alle Violent Femmes passando per i vicoli di Napoli.
FolkShake“, condensa nelle sue 8 canzoni una serie di esperienze che hanno portato questa band dalle cover di Bob Dylan ad affondare mani e piedi nella tradizione americana. Napoli poi non è nuova a questo sound, La Terza Classe infatti raccoglie l’eredità di una band di culto in città nei primi anni 2000, i Gentlement’s Agreement.

Tutta la storia della band è avvolta in una dimensione sospesa tra sogno e realtà, come anche il loro fortunato incontro con Jim Lauderdale, leggenda del folk americano dovuto ad un incidente di percorso durante la loro prima esperienza americana.
Si perché La Terza Classe approda a”Folkshake” dopo aver autoprodotto nel 2013 un primo LP, “Ready to Sail”, che ha venduto più di 2000 copie grazie ai live in più continenti. La strada come per ogni busker-band che si rispetta infatti è stato il vero trampolino di lancio di questo gruppo che appare lontano anni luce da Napoli solo all’apparenza.
Di certo le esperienze europee e statunitensi hanno reso il sound più consapevole, tanto da essere sponsorizzato da Lauderdale sia negli USA che in Italia, fino ad essere a Napoli sul palco con loro per la presentazione dell’album.

La band inoltre ha goduto dell’onda lunga di varie partecipazioni a programmi televisivi, sempre con grande riscontro di pubblico e critica, come Italian’s Got Talent e Joe Bastianich On The Road.
Un caso positivo in cui musica e televisione riescono a creare un corto circuito positivo.

L’album, anticipato dal singolo ‘Paulina‘, presenta anche una buona varietà di temi, partendo dai più classici fino ad una chiusura quasi a cappella in ‘May The Circle Be Unbroken‘, pronta a sfociare da un momento all’altro nel gospel.
Il disco si lascia ascoltare e sembra mostrare immense praterie davanti agli occhi dell’ascoltatore anche ad occhi chiusi.
Folkshake” è di sicuro uno dei migliori biglietti da visita per esportare questo genere dalle nostre parti, ma soprattutto per esportare artisti delle nostre parti, come La Terza Classe, in tutto il mondo.
Il pregio migliore di questa band infatti è quello di rendere credibile un genere che in Italia non ha sempre trovato molti estimatori, un genere che ha molte sfaccettature, tutte ben interpretate da La Terza Classe.

Per certi versi suonare il bluegrass in questo paese è come andare in barca a vela contromano, ma se c’è una formazione che può riuscire a rendere questo viaggio duraturo quella è di certo La Terza Classe, perché come direbbe il protagonista di “Alabama Monroe”, «In ogni il caso il più grande musicista al mondo è certo Bill Monroe, il padre della musica bluegrass…».

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