La Bestia Carenne – Catacatassc’
‘Catacatassc’‘ è il primo disco de La Bestia Carenne, band campana formata da Giuseppe Di Taranto, Antonello Orlando, Paolo Montella e Giuseppe Pisano.
E’ un disco che nella totalità dei suoi 13 brani mantiene una costante sonora di base, regalando all’ascoltatore un sound folk venato da influenze leggere e mai predominanti, differenti tra loro a seconda dei brani.
L’intro, che regala il nome al disco, è bel un pezzo strumentale che sfocia in una malinconia nata ed accentuata grazie un gioco di corde pizzicate.
Questo arpeggio, dai richiami tipicamente meridionali, riprende anche in ‘Il sapore‘, ma non lo ritroviamo, invece, in ‘Billy il mezzo marinaio‘, terzo brano nonché uno dei pezzi più interessanti del disco.
Rispetto al resto del disco, qui il cantato non è pesante ed interpreta con la giusta enfasi il racconto.
Il sound è invece arricchito da elementi caratteristici del jazz degli anni ’20: una piccola chicca che fa volare gli ascoltatori direttamente nel Missisipi più verace.
Il disco prosegue con leggerezza e personalità, toccando anche argomenti impegnati e mantenendo sempre, in ogni caso, una matrice sonora in grado di non far scadere il tutto nei soliti luoghi comuni.
Un altro brano da segnalare è ‘Toccare‘, caratterizzato da arpeggi ipnotici e frastornanti, l’unica sfrontatezza riscontrata in questo album.
Detta così potreste pensare: “cavoli, è il disco perfetto!”.
E sì, sotto certi aspetti ‘Catacatassc’‘può essere realmente visto in quest’ottica.
Il consiglio, o meglio, la speranza per La Bestia Carenne è che riesca comunque a trovare una formula ancor più fruibile dal punto di vista dell’ascolto.
Se si vuole lasciare al folk il cuore pulsante di un intero disco, è necessario osare maggiormente con le contaminazioni: 40 minuti d’ascolto possono risultare pesanti, soprattutto se la timbrica si mantiene sognante e romantica nell’interpretazione.
Serve, ogni tanto, una scossa.