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KING GIZZARD & THE LIZARD WIZARD – The Silver Cord

King Gizzard & the Lizard Wizard tornano a fare avanguardia

Sonorità incredibili e composizioni estreme in “The Silver Cord”

Definire un album dei King Gizzard & the Lizard Wizard è estremamente difficile, come del resto lo è definire e descrivere questa assurda band, tra le più interessanti del panorama di avanguardia internazionale.
Per chi non li conoscesse, i King Gizzard & the Lizard Wizard sono un gruppo musicale australiano attivo dal 2010, genericamente appartenete ad un indefinito filone di rock psichedelico e neoprogressive.
La band è nota soprattutto per la sua prolifica produzione in studio, avendo pubblicato più di 24 album, oltre a svariati dischi live, compilation, remix e b-sides.

KGLW – The Silver Cord

“The Silver Cord” è la loro ultima uscita per un’importante casa discografica come Virgin Music, sebbene sin dalle prime note non si proponga come il classico ascolto radiofonico.
Abbiamo da subito numerosi layer di synth dal sapore vintage, che vanno ad accompagnare suoni psichedelici che valorizzano appieno il contesto trasognante e fuori dal tempo dei brani di questo disco.
Volendo dare dei riferimenti, vengono in mente MGMT, The Mars Volta e Tame Impala.
Del resto, la band australiana la ritroviamo citata da molti nuovi act del panorama garage rock più attuale, e non a caso.

Viene veramente difficile descrivere le improbabili sonorità dei brani che compongono la tracklist pensando di doverla raccontare a qualcuno che non ha mai ascoltato i King Gizzard & the Lizard Wizard.
Questo lavoro potrebbe sicuramente piacere agli amanti del synth pop, di vaporwave e synthwave proprio per la sua natura spinta su queste sonorità.
Rispetto ad altri album della loro proficua produzione, in “The Silver Cord” c’è forse meno rock: basso e chitarre sono usate pochissimo mentre invece voci e sintetizzatori sono i veri protagonisti di tutti i brani.

Le tracce si susseguono con una continuità incredibile, al punto che viene difficile identificare dettagli unici e distintivi: abbiamo sonorità che si somigliano molto e rimandi costanti anche in termini di tonalità e texture del suono.
In questo caso, il tutto è la somma delle singole parti dove se un brano a sé stante perderebbe di senso, ascoltato nell’insieme dell’album dall’inizio alla fine trova la sua perfetta collocazione.

Gilgamesh‘, ad esempio, porta avanti un andamento più techno ma fonde elementi di musica orientale in modo molto interessante, per la sua breve durata.

“The Silver Cord” dei King Gizzard & the Lizard Wizard è un disco interessante, non adatto a tutti per gusto e complessità ma che porta avanti una forma d’avanguardia difficile da sentire altrove.
Per gli ascoltatori occasionali  potrebbe risultare di difficile fruizione; per gli amanti della musica in generale, l’ascolto è obbligatorio.

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