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Jun - Strategie Oblique

Jun – Strategie Oblique


Strategie oblique” è il primo album pubblicato di Jun, all’anagrafe Alessandro Lucatello, che si propone con un lavoro tra lo shoegaze e l’elettronica.

Il concetto di obliquità non è presente solo nel titolo, perché risulta infatti evidente un senso di oscurità, a volte anche appannata e deviante, condotta da ritmi serrati e distorti che intridono dei testi narranti situazioni incontrate lungo i passi di un viaggiatore passato tra il Veneto e la Germania.

Si parte con la sontuosità degli archi attraverso la prima traccia, ‘Reeperbahn’, che si distruggono incontro a distorsioni elettroniche dopo una domanda difficile come ”Why not?” e che poi lasciano la via una canzone altrettanto buia, ovvero ‘Blackout’, con le sue prospettive schermate e compresse tra ricordi di dolcezza e di amarezza inevitabile.
È ancora tortuoso il cammino verso cui si incespica in ‘Cosmica’ e il sussurro che riconduce a non perdere il controllo dei propri sensi presente anche nella traccia successiva, ‘Le luci di Berlino’, con la sua tristezza grave e ingombrante mescolata a ritmi forti e sempre martellanti.
‘Che ne sarà di noi’
è una domanda importante, che Jun sembra porsi di fronte ad un alba magnifica ma straordinariamente accecante, che porta con sé l’instabilità di un giorno nuovo e diverso e le sensazioni tipiche del ‘Reset’ citato nel brano successivo.
C’è ancora elettronica e frasi di malcelata disperazione, per qualcosa che ”lenta, ucciderà”.

‘Potsdamer Platz’ è un intervallo di serenità, ove lo shoegaze si addentra ancor più in profondità unendosi ad un coro femminile, ma si ritorna sullo psichedelico più spinto quasi subito, con ‘Le vite degli altri’ e le sue impressioni sul pulsare delle esistenze altrui, che a volte nemmeno volendo, ci entrano dentro, in modo trasversale. Trasversale come il titolo del brano seguente, appunto ‘Oblique’ che si caratterizza per il proprio essere profondamente dark, quando invece ‘Pohoda’ accenna quasi un sorriso alle possibilità legate al fuggire da una realtà veramente buia. L’undicesima ed ultima traccia prende il nome di ‘All’insù/Reverse’ e sembra quasi risollevarsi dalle ceneri di un vuoto e di una sofferenza che, come nelle precedenti tracce, non ha lasciato spazio a molti altri pensieri.

Strategie oblique” si chiude così cambiando leggermente rotta, dimostrando che nel genere sperimentato da Jun le sfaccettature esistono e sono moltissime e che le stesse detengono, come l’artista che le ha eseguite, la capacità di irrorare luce e nel contempo di saperla, totalmente, spegnere.

 

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