Joshua Hyslop – In Deepest Blue
Joshua Hyslop è un musicista, autore e cantautore canadese, che presenta via Nettwerk/Bertus e “In Deepest Blue”.
Il sound è gradevole ed armonioso dal gusto indie folk, con atmosfere unplugged e l’uso di tante altre accortezze, riversate nel disco da Hyslop dopo un tour composto da oltre 50 house shows negli U.S.A. Durante questi concerti l’artista ha condiviso con le persone incontrate lungo il percorso musica e tanto altro, lasciandosi andare addirittura discorsi più o meno filosofici sulla vita fino a tarda notte.
”In Deepest Blue” è stato scritto in Canada e contiene dodici tracce, ognuna delle quali parte del mosaico composto dalle sfaccettature del musicista che ne è autore.
È un disco che lo stesso Hyslop consiglia di ascoltare dall’inizio alla fine, per coglierne l’ottimismo ed il significato personale che si è cercato di infondere entro questo profondo blu, con la sua calma e la sua speranza intrinseca. Il caos viene quindi dimensionalmente abbandonato per entrare in una dimensione totalmente diversa, in grado di far vivere in qualche senso le storie in essa raccontate.
La sua voce è vellutata, le note gradevolissime e ciò si nota con piacere in brani intimistici come ‘Let it go’, nella malinconia bucolica di ‘The Flood’, con la sua portata catastroficamente dolce.
È tempo di abbandonarsi alla vita in ‘Falling’, mentre si è più sciolti sulle note di ‘Everything Unsaid‘, brano che vuole considerare e a realizzare quanto nella vita le cose possano trasformarsi e migliorare durante la crescita.
Il pizzicare di chitarra è emozionante entro ‘Living & Dying’ e non si dimentica nemmeno in questo caso la poesia, come avviene nella sesta traccia (‘Last Train Home’).
È ancora una volta una certa di delicatezza di intenti a caratterizzare i brani successivi, come ‘Runs & Winds’, ed è tempo per la traccia omonima di quest’album catartico, ‘In Deepest Blue’, che l’empatia e una scrittura costantemente accorta rendono un pezzo unico.
L’invito a seguire il destino prendendolo per mano risiede in ‘Come Away’ e seguono 2 minuti e 57 secondi di ‘Instrumental‘, che dimostra quanto a volte il lirismo non sia realmente necessario.
Sonorità country invadono l’ascoltatore attraverso ‘Gone’ e ci si rilassa ondeggiando su ‘Tonight’, mentre brilla verso la fine ‘The Spark’.
Per ultima, in chiusura, la versione acustica di ‘The Flood‘.
Ascoltare un disco come ‘‘In Deepest Blue” di Joshua Hyslop consente di addentrarsi entro le mura di un vero e proprio viaggio sensoriale dentro se stessi, racchiudendo in sé tutti gli strumenti adatti all’introspezione e alla ricerca di un equilibrio in musica di tutto rispetto.