J MASCIS – What Do We Do Now
A sei anni dall’ultimo disco solista, J Mascis torna con un nuovo lavoro
“What Do We Do Now” ha iniziato a prendere forma nel periodo della pandemia ed è arrivato solo oggi a pubblicazione
È solo una breve pausa quella che J Mascis si è preso dai suoi Dinosaur Jr, una pausa necessaria per mettere a punto e rilasciare questo “What Do We Do Now”, il nuovo capitolo di una carriera solista che lo ha visto pubblicare, dal 2011 ad oggi, ben quattro album.
Per dire, nello stesso lasso di tempo i Dinosaur Jr ne hanno pubblicati solo tre, dei quali l’ultimo risale all’ormai lontano 2021.
Appare abbastanza evidente come Mascis senta la necessità di esprimersi, e soprattutto di esprimersi al di fuori da quello che siamo abituati a considerare il suo habitat naturale.
“What Do We Do Now”, edito ancora una volta dalla Sub Pop, è un album i cui primi vagiti risalgono al periodo pandemico, come dimostra la vena intimistica e cantautorale che ne permea le dieci tracce di cui si compone.
A differenza dei suoi lavori solisti precedenti, giocati su sonorità prevalentemente acustiche, in questo disco troviamo un pieno utilizzo della batteria ma soprattutto l’apporto al piano di Ken Mauri dei B52’s e di Matthew ‘Doc’ Dunn alla steel guitar, qui fondamentali nel dare corpo e sostanza alle composizioni di Mascis, un Mascis che lascia all’acustica un ruolo prettamente ritmico per poi sfoderare l’elettrica in tutte tutte le parti lead.
Ed è una gioia per le orecchie e per il cuore vederlo sfoderare la sua famosa Fender Jazzmaster per impreziosire ‘Can’t Believe We’re Here‘, il brano che apre il disco ed a cui è stato giustamente affidato il ruolo di singolo apripista, con quel bridge e quel chorus che ti si infilano subdolamente in testa per non andarsene più, praticamente un piccolo gioiello di power-pop acustico.
Non da meno sono la title-track e la successiva ‘Right Behind You‘: nell’insieme danno vita ad un trittico iniziale che alza talmente l’asticella, da rendere al resto del disco parecchio complicato il compito di mantenere gli stessi standard qualitativi.
Questo non significa che gli altri pezzi siano da buttare, anzi.
Trovo parecchio apprezzabili gli echi country di un brano come ‘I Can’t Find You‘, con la steel-guitar di Matthew Dunn in bella evidenza, piuttosto che la malinconia latente della conclusiva ‘The End Is Getting Shaky‘.
In definitiva, pur lungi da poter essere considerato un capolavoro, “What Do We Do Now” è un buon album in cui il difetto maggiore è forse l’aver tentato di forzare un appeal più rockeggiante a brani che nascono su base assolutamente acustica.
Un giochino che rende bene per i primi tre pezzi ma che poi tende un po’ a perdersi, soprattutto al test dei ripetuti ascolti.
E quando un disco si posiziona troppo su linee di confine contrastanti, il rischio è di trovarsi con un album senza una personalità ben definita, che probabilmente non soddisferà né i fan dei Dinosaur Jr né chi apprezza maggiormente il lato più introspettivo di Mascis.