Il Confine – Ctrl+Alt+Canc
Il Confine è composto rispettivamente da Ercole Buccolieri (Voce e chitarra), Marco Garofalo (chitarra), Nicolas Lezzi (basso) e infine Fulvio Curto (batteria), e sono alle prese con il loro esordio Ctrl+Alt+Canc in uscita lo scorso 5 maggio per Alka Records.
Senza scelta apre il disco e la prima impressione è quella di una band con le idee chiare in grado di imporsi sin da subito rimanendo però su una linea molto classica, senza osare. E’ nell’intro de Il concetto di dose che emerge un influenza più heavy e decisamente incalzante spazzata via “lentamente” da Nello spazio e nel tempo, brano degno d’esser citato.
Un suono caldo e intenso è la caratteristica che accomuna più o meno tutte e 7 le tracce imprigionate tra gli ’80 e i ’90 ed è la base che sorregge un cantato trascinante ed efficace: l’arma vincente sono i ritornelli (e in alcuni casi oserei dire leggermente scontati) e lo si desume dallo spazio che occupano all’interno dei brani. Parliamo di Paradisi complicati, Ortiche e Loto, meno in Sogni lucidi, la traccia a cui è affidato l’ultimo tiro dal dischetto.
In sintesi l’impressione è buona ma non convince, è colpa della precaria originalità in alcuni tratti del disco: nulla di nuovo o di caratteristico, non c’è nulla all’interno del progetto che rende riconoscibile o il sound de Il Confine. Per il resto il giudizio è positivo, è inevitabile riconoscere la qualità del lavoro del quartetto salentino: un disco oggettivamente al passo con le uscite ma non con i tempi. Consiglio l’ascolto agli amanti nostalgici preferiscono un rock fedele agli anni d’oro piuttosto che una composizione atipica e anche vagamente coraggiosa, sconsiglio Ctrl+Alt+Canc a chi preferisce proprio questa tipologia artistica. Un disco piacevole e strutturalmente valido che però perde la sua efficacia per via di una scelta, decisamente legittima, di scrivere un album accessibile. Per il resto, vi consiglio di ascoltarlo lo stesso: non ve ne pentirete.