The Heart and the Void – A Softer Skin
Dietro a The Heart and the Void si nasconde il cantautore e compositore Enrico Spanu.
Dalla Sardegna con furore, ci regala un folk pop di stampo e respiro britannico e propone il suo nuovo Ep, “A softer skin“: una raccolta di ambientazioni acustiche e melodiose, acquerelli arpeggiati e con una voce squillante e impostata all’inverosimile. E noi di Oca Nera siamo dei romantici, in fondo.
Una semplicità votata a quel songwriting malinconico e di facile appeal per la grande distribuzione che in punta di piedi si mette accanto a Damien Rice, Blitzen Trapper ed Ed Sheeran.
Una produzione di qualità che predirige il missaggio radiofonico, volumi che portano chitarra arpeggiata e voce in evidenza (come è giusto che sia per un disco del genere).
Le melodie cariche di miele e orecchiabilità conquistano persino l’ascoltatore più ortodosso e bacchettone: in un momento dove l’indie-folk e le barbe e i banjo sono diventati un canone estetico riconoscibile, The Heart and the Void si muove verso un altro tipo di sensibilità quasi naif e votata al piccolo circolo di amici e ragazze che lo hanno fatto innamorare in maniera non corrisposta.
Una bella miscela di arpeggi e schitarrate sincere ma pacate, facili e orecchiabili ma eseguite con precisione.
Piccole gemme prodotte da Le Officine che vi regaleranno un’ascolto rilassato e sognante.
I temi trattati sono ovviamente quelli dell’amore e dei ricordi: ‘Love Her like the Morning’, ‘This Thunder’ e la title track sono veri e propri momenti cinematografici.
L’energia soffusa, la seraficità e il romanticismo sono i veri punti di forza di questo disco che, se vi è piaciuta la megacompilation emotiva e generazionale che è diventata la OST di Scrubs, vi appassionerà.