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GueRRRa - Soprusi

GueRRRa – Soprusi


La storia attuale dei GueRRRa ce li presenta come un duo di Terni composto da chitarra e batteria (Marco StentellaGiulio Marconi).
Dopo un primo lavoro d’esordio nel 2012, tornano ora con “Soprusi“, lavoro co-prodotto da Cave Canem D.I.Y. e Kaspar House Records.

Leggendo il titolo di questo disco e scorrendo velocemente le tracce che lo compongono, viene quasi da chiedersi se “Soprusi” non sia, in realtà, un concept album: nove brani, ognuno dei quali legato ad una figura ben precisa raccontata attraverso sonorità sperimentali.
I personaggi scelti dai GueRRRa sono stati pescati a piene mani tra i grandi errori ed orrori che la storia ci ha fatto conoscere: da Ipazia a Tesla, senza scordare Giordano Bruno e la contemporaneità di Pippa Bacca.

Ipazia D’Alessandria‘, il brano che introduce all’ascolto del disco, presenta un’intro delicata con note morbide che ben rimandano all’idea di femminilità.
Il tutto viene spiazzato all’improvviso dall’esplosione di una batteria furiosa ed incandescente, che con ritmo incalzante non lascia respirare ma rende vivide alla mente le immagini di quella che è stata la tragica morte subita da Ipazia: filosofa, fu uccisa da una folla di cristiani in tumulto, diventando così martire e simbolo della libertà di pensiero.
Filoteo Alberini, regista italiano, nel 1905 girò “La presa di Roma”, uno dei primi lungometraggi italiani a soggetto suddiviso in capitoli: dalla battaglia di Ponte Milvio all’arrivo dei Bersaglieri, senza tralasciare la breccia di Porta Pia e la resa di Papa Pio IX.
I GueRRRa nel pezzo omonimo dedicato al regista realizzano una colonna sonora che ne descrive limpidamente il carattere militare.

Man mano che ci si addentra nell’universo del duo ternano ci si accorge che ogni brano viene raccontato con lo stesso schema armonico, riuscendo tuttavia a sopperire ad una monotonia generale grazie alle sensazioni e alle immagini che prendono vita nell’immaginario.
Un lavoro intenso che conquista per la precisione ma dopo un po’, involontariamente, pecca in originalità.

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