Gianluca De Rubertis – L’Universo Elegante
Superata ormai l’era del ”Pop porno”, che lo rese noto ai più con il progetto Il Genio, Gianluca De Rubertis torna con il suo secondo album da solista, “L’Universo Elegante“, pubblicato il 13 ottobre 2015 con MarteLabel.
Un disco che rappresenta a tutti gli effetti un cosmo raffinato, non solo per il tono sicuro e virile di De Rubertis, ma anche per il sound, che viaggia tra un pop rock quasi dark non privo di accezioni psichedeliche e adornato da testi sensuali e magnetici.
E sembra essere proprio un gentleman, il cantautore, che in queste dodici tracce disegna il proprio ideale di universo, contestualizzando un atteggiamento finemente chic sulle sette note della propria musica, tra originali featuring ed un perenne stile poetico.
La prima traccia, ‘Chiedi alla polvere’, è una passeggiata sotto la pioggia, utile a scaricare un soffrire per un vuoto interiore ed esteriore che sfocia nel bisogno di attingere ad una speranza oramai trasformatasi in rassegnazione. La segue ‘Mai più’, cantata in compagnia della musa di Salvador Dalì: Amanda Lear.
La Lear in questo brano presta la propria voce ed il suo accento alla francese ad un pezzo romantico, benché sia dedicato ad un addio tra labbra, occhi ed esistenze in passato legatesi.
‘La vita è sogno’ è una raffinata descrizione di un onirico vivere, tra l’importanza di ogni singolo bacio e un perpetuo sussurrare di stelle e visioni. Ed è sempre di baci che si parla in ‘Labbracadabra’, ove il ritmo diventa più sostenuto e l’incantesimo si sprigiona in un vorticoso danzare tra simboli di lussuria e richiami ad una scabrosità attraente e quasi diabolica, mentre sulle note di un pianoforte si apre ‘Sotto la tua gonna’ che, nonostante un titolo che potrebbe far pensare ancora ad allusioni sessuali, Gianluca De Rubertis tratta in modo dolce ed avvolgente il sentimento di protezione e di unione stretti al legame che si può instaurare tra un uomo ed una donna. ‘Brucia come brucia’, tra immagini di colori sgargianti come il rosso immerso in un contrastante bianco neve, descrive un forte senso di smarrimento connesso ad un persistente senso di bruciore. Un fuoco sulla pelle che è segno delle ferite che la vita ci infligge, lasciandoci cicatrici eterne. Il brano numero sette nella tracklst è ‘Chiaro di luna siderale’, totalmente strumentale, suonato al piano e capace di riverberare interpretazioni molteplici.
La seconda collaborazione contenuta ne ”L’Universo Elegante” si trova in ‘Magnifica notte’, ove possiamo ascoltare il contributo di Mauro Ermanno Giovanardi de La Crus: prepondera in essa, una voglia di amare che scavalchi il buio del quotidiano, potendo illuminare una notte piena di possibilità.
Le storie di ‘Fiorigami’ sono degne del miglior poeta d’amore: ne sono protagonisti tanti fiori, cieli immensi ed una bellezza dalle mille sfaccettature. Una simile tendenza alla celebrazione della poesia si ripropone, subito dopo, in ‘Cantico di una creatura’, che in qualche modo si ispira al Laudes Creaturarum di Francesco d’Assisi, creando una sorta di preghiera e di dedica ad un essere meravigliosamente amabile, entro una lode al silenzio. suprema fonte di pace.
‘Cos’è la vita’ non è semplicemente una domanda, ma una riflessione sulle piccole cose che, come delle cellule che aggregandosi formano un organismo, divengono tante minuscole caselline di un gigantesco puzzle, tutte necessarie e tutte interdipendenti nella creazione dello splendido risultato che il destino ci riserva.
L’ultima traccia, intitolata ‘Quello che resta’, è di nuovo una camminata immersa nel silenzio di una notte qualsiasi, ma questa volta la destinazione sembra essere la propria casa.
Si contemplano errori, dubbi, verità ed uno sterminato cielo ricco di supernovae pronte ad esplodere.
È ”L’Universo Elegante” quello che si delinea all’orizzonte di Gianluca De Rubertis, e forse, non potrebbe essere più bello di così.
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