Gaspare Pellegatta – L’Amore in Ventiquattro Brioches (Parte 2)
Gaspare Pellegatta è un cantautore di Laveno Mombello, Varese, che ha esordito nel 2014 con il primo EP “L’Amore in Ventiquattro Brioches – Pt. 1”.
Mentre lo ascolto per la prima volta, la pioggia batte insistente fuori dalla finestra. Eppure, dopo poche note, dimentico il grigiore e mi lascio catapultare nel piccolo mondo fantastico che questo giovane artista ha saputo creare con freschezza ed ironia.
Cerco di sapere qualcosa in più su di lui. In rete trovo solamente foto e video di lui che canta, gira, suona, senza mai mostrare il suo volto. E forse anche questa scelta contribuisce a renderlo così particolare e frizzante.
Non è solo musicista e cantautore. Dipinge anche, e dipinge scene di vita di coppia, dove i protagonisti non sono esseri umani ma brioches sorridenti che si accoltellano. Al posto del sangue, scorrono fiumi di crema e marmellata. In effetti, leggendo la sua biografia, l’amore è sempre stato il sentimento che lo ha affascinato di più. Lo ha cercato con curiosità, e lo ha trovato un giorno, per caso. E forse proprio per caso ha deciso di dargli una forma che fosse solo sua, personale e riconoscibile.
I brani che compongono l’EP “L’amore in ventiquattro brioches- Pt. 2” sono quattro, se escludiamo una breve introduzione. Sono frammenti di vita quotidiana, la vita di uno studente, divisa tra università, amici, amore e dubbi sul futuro.
Il primo brano è ‘Le Cene Naif presso la Fermata della Metro di Lodi T.i.b.b.’, piccola fotografia con la chitarra di un amore giovane, tra sigarette fumate una dietro l’altra, mentre si attende che la pasta sia cotta.
Parte l’ukulele di ‘Busacca, Chizzoli ed i Sentimenti secondo Fishbein’, e per un attimo mi viene in mente un pezzo di Levante. Ma è solo un momento. Appena comincia a cantare, di nuovo Pellegatta ti porta nel suo mondo. O meglio, ti riporta nel tuo di qualche anno fa, quando dovevi studiare ma il tuo amore di turno ti faceva perdere la concentrazione. Gli studi di economia applicati ai sentimenti, il modello dell’azione ragionata di Fishbein che si mescola agli inviti a cena mancati.
Cambio di atmosfera per ‘Gallarate a fine dicembre’, analisi e riflessioni prima della partenza per l’Erasmus di un giovane uomo. I ricordi dei pomeriggi passati sullo skate con gli amici, in cui si rincorrevano pensieri e dilemmi.
Ultimo pezzo è ‘Il tè (scrivimi ogni tanto, senza ripensamenti)‘, in cui di nuovo l’amore è protagonista. I piccoli giochi delle parti, le emozioni tenute un po’ nascoste per non giocarsi tutto subito. Le attese di ore che si fingono di pochi minuti per non far capire ciò che si prova realmente.
La band al completo è formata da Gaspare Pellegatta, alla chitarra, xilofono e ukulele, Carlo Fanton al basso, Jacopo Tozzo alla batteria e Andrea Glaesener al pianoforte e synth.
“L’amore in ventiquattro brioches – Pt. 2” è una vera e propria autobiografia dell’autore. Il racconto degli avvenimenti critici degli ultimi anni, raccontati con ironia e genuinità.