Gaben – Vado
È appena uscito “Vado“, il nuovo album di Gaben.
Artista visivo, disegnatore oltre che naturalmente ottimo musicista con esperienze più o meno recenti a fianco, tra gli altri, di Cristina Donà e Violante Placido (attivamente presente in questo lavoro in ‘Slegati‘).
Basso e chitarra in prevalenza, ma anche tanta elettronica che si fondono perfettamente arricchendosi e completandosi a vicenda.
Diciamo subito che si tratta di un ottimo lavoro, frutto di una ricercatezza musicale che prende spunto da basi “semplici” e testi immediati, diretti. Gaben descrive situazioni e stati d’animo in cui ansia e insicurezza sono presenti ma non opprimenti (‘Niente paura’, ‘Tutto gratis’, ‘Tutto strano’, ‘Programmazione’) offrendoci una fotografia nitida di uno spaccato di vita reale contemporanea che apre la mente e fa riflettere.
Indie rock, ma anche punk per l’immediatezza dei testi e pop per il modo in cui il messaggio è costruito oltre che per l’ampiezza della platea a cui potenzialmente si rivolge.
Undici tracce (dirette anche nei titoli) in cui la chitarra elettrica, il basso e la batteria si uniscono e si influenzano a vicenda con i ricercati elementi elettronici. Ne esce un suono in certi casi ruvido ma omogeneo e oltretutto piacevole all’ascolto. Il tutto in un’atmosfera di fondo lievemente distorta ma mai eccessivamente disturbata.
Con questo lavoro Gaben ci offre un esempio di come gli elementi fondamentali del rock (intesi come strumenti e suoni che ne scaturiscono) possano essere sapientemente uniti ad una elettronica non esasperata per dare forma a un sottofondo musicale che diventa co-protagonista autorevole insieme ai testi. Testi mai urlati, riportati da Gaben con immediatezza e a tratti quasi con apparente distacco, proprio di chi osserva, riporta e indica.
“Vado” in questo senso diventa lo specchio di un artista raffinato, di un osservatore di ciò che ci circonda, accorto nella sua rappresentazione chiara e ampiamente fruibile.
Una piacevole scoperta.