Fatima Al Qadiri – Brute
Ancora per la Hyperdub, Fatima Al Qadiri presenta il suo secondo disco, “Brute“, un lavoro minimalista e sperimentale.
Visual artist, producer e dj, Fatima Al Quadiri è l’essenza del mondo moderno: nata in Senegal e cresciuta in Kuwait, attualmente risiede in America.
Per esprimersi al meglio e diffondere il proprio pensiero contro l’oppressore politico Fatima si affida a sonorità elettroniche che definire minimaliste sembra quasi un eufemismo.
“Brute” è il suo secondo Lp dopo “Asiatisch” (2014) ed una manciata di Ep rilasciati nel 2011 e 2012.
Da marzo 2013, per la sua attività di artista, è entrata a far parte del collettivo GCC che ha esposto le proprie opere ed installazioni presso strutture quali il MoMA PS1, il Fridericianum, la Sharjah Art Foundation ed il Whitney Museum of American Art.
Suoni essenziali, linearità, pulizia che irrompono con prepotenza nell’immaginario di chi si concede l’ascolto delle undici tracce di “Brute“.
Oppressione e rancore sono i sentimenti che saltano subito alle orecchie: sentimenti forti che Fatima Al Qadiri riesce a rendere penetranti e reali grazie ad un sound ricco di echi e contaminazioni.
Interessanti e riflessivi i campionamenti utilizzati, registrazioni realizzate direttamente durante manifestazioni di protesta o relative a bombardamenti: tracce di sovversione e soppressione volte a creare un senso di pesantezza interiore dal quale è difficile liberarsi.
Non si resta indifferenti all’ascolto di “Brute” sebbene la sua straripante personalità rischi di non piacere nell’immediato.
È un disco meditativo e di denuncia, scarno ed incisivo ma tuttavia interessante per le radici emotive di Fatima Al Qadiri.