Emanuele Colandrea – Belli dritti sulla schiena
Colandrea si riconferma come uno degli autori più rilevanti e ispirati della scena romana degli anni zero.
“Belli dritti sulla schiena” è il suo nuovo album e arriva a distanza di qualche anno dal secondo EP del suo percorso solista.
La sua carriera comincia come frontman dei Cappello a Cilindro e prosegue in modo fortunato con gli Eva Mon Amour, vera e propria band di culto degli anni Duemila.
Intanto, attorno a lui il mondo cambia completamente ed anche la musica prende altre direzioni.
Emanuele sforna un primo album acustico, “Ritratti”, in cui rielabora alcuni dei suoi brani migliori.
Nel 2016 arriva “Un giorno di vento”, secondo EP che segue le orme del primo, e giungiamo così fino ai giorni nostri, in cui “Belli dritti sulla schiena” segna il suo ritorno.
L’album è stato prodotto da Pier Cortese, altro artista proveniente dalla leva degli anni zero romana e vede la partecipazione di Roberto Angelini.
Chi nasce tondo non può morire quadrato, sembra dire questo il percorso di Colandrea: la sua voce e la sua chitarra, unite ad una penna capace, sembrano intercettare paure, debolezze, segni grotteschi e poetici della realtà quotidiana facendo finire tutto mescolato nelle canzoni.
“Belli dritti sulla schiena” è appunto questo, una sorta di diario di viaggio di questi anni.
Di un artista che forse a volte si è perso e ha sentito su di sé – come tutti noi, del resto – il peso del tempo che passa e delle mode che vanno e vengono.
Le canzoni di Emanuele Colandrea sono un modo per capire come la diversità sia un valore, di come la lentezza e la sconfitta siano parte della nostra vita e non essenzialmente la cosa peggiore che ci possa capitare.
I miracoli della gentilezza che canta Colandrea sono i frutti di un approccio alla vita che si rispecchia nella canzoni, una su tutte il singolo ‘Credo‘ racchiude questo messaggio in modo dolce e potente allo stesso modo.
C’è sempre bisogno di dischi come quelli di Colandrea, sebbene il mercato musicale sembri urlare tutto il contrario.