Divide By Zero – Divide By Zero
Il primo lavoro dei ravennati Divide By Zero, un omonimo EP autoprodotto nell’estate del 2015, è di certo un tentativo ben riuscito, seppur modesto, di dar voce a suggestioni e influenze che devono aver segnato profondamente i membri del gruppo.
La band è di formazione piuttosto recente: nel 2014 confluivano in un unico progetto componenti provenienti da realtà musicali già radicate nel territorio. I cinque, forti di un passato e una identità ben delineati, hanno cercato di sublimare in cinque tracce dal ritmo trascinante e accattivante le passioni musicali che li accomunano: le stelle polari per comprendere quest’EP sono il post punk inglese dei cari vecchi ’80, ma anche l’indie rock di gruppi che spopolano nel panorama artistico attuale, come gli Interpol e gli Editors.
Il debito nei confronti dei secondi è particolarmente evidente: le sonorità profonde a tratti, più brillanti e distorte un attimo dopo; l’andatura generalmente pop e romantica dei pezzi, che non sfigurerebbero minimamente in qualsiasi radio, persino nell’ora di punta; lo stesso stile ed il timbro della voce dei Divide By Zero sono chiaramente riconducibili a quelli dei loro cugini inglesi.
Bisogna ammettere però che i ravennati, oltre a seguire le orme dei loro beniamini, sanno anche inventare soluzioni originali e intriganti, dai toni più aspri come nel finale di ‘Soft Explosion‘, in cui sembrano invece rivolgersi verso un genere più vicino a quello dei Placebo, altra band che potrebbe aver inciso sulla formazione musicale dei cinque.
Dal punto di vista dei testi, i Divide By Zero hanno ottenuto un buon risultato, prima di tutto puntando sull’inglese che gli permette una fruibilità a tutto tondo anche fuori dai confini italiani. Il rischio che si corre con scelte del genere è quello di cadere in una banalità, presentando testi privi di forza comunicativa: i giovani romagnoli hanno fortunatamente scavalcato il pericolo con un salto, aggiungendo un doppio carpiato sul finale, tanto per gradire. I versi intimi e sinceri, diretti ma al contempo suggestivi, non sembrano neanche scritti in una lingua che non è quella d’origine. Tutto fila alla perfezione, scorre con una naturalezza che stupisce, e l’ascoltatore non può fare a meno che sentirsi coinvolto in una storia che qualcuno, forse, sta raccontando a nome suo.
“Divide By Zero” è un debut album umile ma tutto sommato riuscito, se non altro nel senso in cui voleva essere una sintesi di suggestioni. Vero è, magari, che la band ha ancora bisogno di rodare un po’ per trovare un’identità propria e autonoma, slegandosi dagli amori del passato – e di sempre – e trovando caratteristiche che li possano distinguere anche da ciò che li ha maggiormente influenzati. Confidiamo comunque che queste conferme non tarderanno ad arrivare.