Discoverland – Drugstore
Nasce dall’unione artistica di Pier Cortese e Roberto Angelini il progetto Discoverland, che con la Gas Vintage Records e la distribuzione targata Goodfellas ha pubblicato lo scorso maggio un secondo lavoro, dal titolo ”Drugstore”.
A formare questo straordinario coacervo di generi musicali che viaggia dal rock al pop giungendo anche al country, sono nove tracce – un inedito (‘Il Pusher’) ed otto cover.
Brani ricchi di un sentimento allegro e colmo di genialità, a partire dalla versione country della bellissima ‘I Still Haven’ t Found What I’ m Looking For’ degli U2.
Il brano è un primo esempio della ricostruzione vitale fatta dai due musicisti su questi pezzi e in questo caso si intravede già la sperimentazione acuta che ha permesso ai Discoverland di mescolare ad un pezzo degli U2 un cenno di ‘Somebody to love’ dei Queen.
La seconda traccia è una cover dei Beatles: la psichedelica ‘Lucy in the sky with diamonds’ viene trasportata dalla musica e dall’immaginazione in un ambiente da ranch texano e alla leggerezza dello spazio viene sostituita quella polverosa del deserto, tra echi e balle di fieno elegantemente disposte.
È a dir poco emozionante e psichedelica la versione proposta dal duo di ‘The drugs don’t work’ dei Verve, che ci immerge in una nostalgia dal sapore futuristico, per poi farci procedere verso la rivisitazione in chiave folk – country di un pezzo disco anni ’80, niente di meno che ‘Stayin alive’ dei Bee Gees che anche su questo ritmo riesce a suscitare nell’ascoltatore una sana voglia di muoversi.
Si giunge poi al romanticismo tutto italiano, concentrato in uno dei brani più belli mai scritti dal sommo Franco Battiato: ‘La cura’ in questo ”Drugstore” è rimaneggiata su una bellissima chitarra acustica, quasi la stessa che incontriamo nella canzone seguente, ‘L’ isola che non c’è’ di Edoardo Bennato – che si lascia ammirare in modo dolce e avvolgente.
Cortese e Angelini ci portano per mano anche attraverso la loro sperimentazione su un brano grunge anni ’90, ‘All apologies’ dei Nirvana, che assume in questo disco un calore nuovo e un ritmo diverso, degno di orizzonti assolati e solitari.
L’ottava traccia del secondo album dei Discoverland è un loro inedito ed è firmato da Pier Cortese e Leo Pari.
Si intitola ‘Il pusher’, è un testo in italiano ed esprime ancora una volta la voglia di provare la bellezza della novità, quello spunto creativo che ha fatto sì che in questo lavoro i due musicisti abbiano fatto libero uso di una gamma molto vasta di strumenti, associandoli in maniera originale, facendo accostare l’uso di iPad e della Weissemborn, del Vocoder e della lapsteel, sviluppando il contrasto tra la pedalsteel e il basso synth, il banjo e la 808.
A chiudere è una cover dei Rage Against The Machine, ‘Killing In The Name’, che in ”Drugstore” totalmente trasformato e trasportato quasi entro un’atmosfera prima gospel e poi country, lontanissima dall’hard rock della versione originale.
”Drugstore” è quindi un album affascinante e ricco di creatività, di originalità, lontano da quelle cover scialbe e poco carismatiche che si accostano come emulazioni dei brani originali.
Pier Cortese e Roberto Angelini hanno infatti svolto un ottimo lavoro, facendo scaturire nel miglior modo possibile tutte le variopinte sfumature del loro talento.