Dick Hudson – Bolo
I siciliani Dick Hudson sono un trio a base di dinamite, dalle sonorità pungenti e decisamente cupe: il loro debut album si intitola “Bolo”, e si compone di sei pezzi che esprimono lo spirito con cui la band ha deciso di intraprendere la propria avventura, cioè come un cammino comune sulla via, scoperta passo dopo passo, della propria creatività.
“Bolo” è stato registrato presso i Dalek Studios di Messina ed il suo intento è chiaro: trascinare l’ascoltatore nel proprio vortice, farlo roteare con sé, fargli vivere la vita di ogni pezzo. I Dick Hudson hanno scelto un linguaggio estremamente sensuale, spietato, con l’intento dichiarato di parlare alle viscere del proprio pubblico. La decisione di registrare quasi tutti i brani in presa diretta è praticamente un manifesto: la priorità è replicare in studio la forza irresistibile che i tre sono capaci di esercitare sul palco.
Le scelte compositive dei Dick Hudson evidenziano una forte influenza di generi come lo stoner, fondendosi perfettamente con influssi provenienti dall’immaginario del noise rock. Frequenti cambi di velocità, una ritmica precisa e incalzante, uso massiccio di distorsioni ed effetti per la chitarra elettrica, il cui sound affilato si sposa perfettamente con la profondità delle linee di basso. I sei pezzi che compongono “Bolo” sono giocati esclusivamente su questi punti di forza, e sull’intesa instaurata tra i membri dei Dick Hudson: non c’è bisogno di parole che accompagnino la musica, non ci sono testi che possano narrare, spiegare l’esperienza di chi si trova al centro di un tornado di suoni distorti, con la musica che lo cinge tutto attorno. Probabilmente la potenza che possiamo percepire nella versione studio è solo dimezzata rispetto a quella che la band potrebbe sprigionare live.
Per essere il primo prodotto di una band che solo di recente ha trovato la propria dimensione comune e sta cercando di concretizzarla, “Bolo” è un buon risultato che senza dubbio mette in luce i pregi dei Dick Hudson ma, soprattutto, i loro obiettivi, i loro punti di riferimento. Ora che l’orizzonte è stato delineato, si può solo camminare per raggiungerlo e superarlo.