Diana Winter – Tender Hearted
Con un album dal nome morbido, o per meglio dire tenero, Diana Winter pubblicherà il 29 Ottobre 2015 il suo secondo disco, ”Tender Hearted”.
Quello che si evince all’ascolto sono uno stile ed uno spirito errante tra il soul, il funk, il rock ed il pop, che ben si adatta alle dieci tracce prodotte, tra Italia ed Inghilterra, grazie alla collaborazione di Fabio Balestrieri.
Diana Winter è una cantautrice che può vantare un curriculum pregno di esperienze nel mondo pop, prima come vocalist per il tour del 2009 di Giorgia, poi come concorrente nel talent targato Rai “The Voice of Italy” nel 2013.
Lo sprint è inequivocabilmente quello di un’artista che accetta ogni tipo di sfida per raggiungere il proprio obiettivo, ovvero rientrare nelle classifiche italiane (e perché no, anche internazionali) grazie alla propria, profonda, voce.
Seguendo il medesimo intento, in questo secondo lavoro Diana Winter si è avvalsa di collaborazioni importanti, come quella di Phil Gould dei Level 42 e le altre, altrettanto autorevoli di Neil Black agli archi, Al Slavin al basso per quasi tutti i brani e Rupert Brown alla batteria.
‘A better me‘ è il brano che apre “Tender Hearted” e che accoglie l’ascoltatore con un sound quasi r’n’b ed un testo intimo e carezzevole, teso proprio alla ricerca di un’identità nuova e migliore, da condividere con chi si ama. C’è invece una Diana Winter più agguerrita in ‘Why did you‘, che con lo stesso ritmo si presenta nella successiva traccia, ‘You want it‘ ed in ‘Killers‘.
Più romantica e soft, ma sempre molto soul, ‘Heavy on my heart‘ narra di un amore complicato e di comportamenti non privi di conseguenze, che meriterebbero una vendetta.
L’amore è un sentimento che in questo disco viene raccontato spesso come tormentato, come difatti accade anche in ‘Get out of my head’ e in ‘Don’t want you around‘: il piglio è però costantemente quello di una donna pronta a rialzarsi, capace di curare le proprie ferite anche da sola.
‘Energia‘ è sicuramente un’altra parola chiave idonea a descrivere questo album e ‘My name’, la traccia numero sette, ne è un grande esempio, essendo un’ulteriore brano nel quale Diana Winter ribadisce quella stanchezza derivante da relazioni deleterie, cercando perciò di tagliare dei ponti.
Ci porta infine per mano il brano di chiusura, la ballata ‘April lane’, un tuffo nel passato che con una certa malinconia ed una certa dolcezza ci consente di viaggiare mentalmente dentro il nostro ieri.
Forse “Tender Hearted” è proprio il titolo migliore per descrivere un disco ed una cantautrice di questo genere, giudicabile dall’apparenza esteriore come forte e agguerrita ma riscopribile, intrinsecamente, come caratterizzata di un cuore grande e molto, molto tenero.