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Buddha Superoverdrive - Nuovi Cannibali

Buddha Superoverdrive – Nuovi Cannibali

Buddha Superoverdrive sono frutto dell’incontro tra un basso ed una batteria, suonati rispettivamente da Valerio De Martino (anche voce) e Jonathan Maurano.
L’idea e la sperimentazione che i due musicisti hanno messo in atto possiede le proprie radici in un’ispirazione blues che si traduce poi in tutt’altro, entrando in una sorta di punk rock all’americana, ove l’effetto drive si fa sentire con entusiasmo.

Undici brani si uniscono a comporre il loro nuovo Lp, ”Nuovi Cannibali pubblicato a gennaio 2016.
In esso, ‘Tutto da rifare’ descrive la sensazione di vuoto e di malessere che emerge in momenti di necessario ripristino e sforzo: al fallimento non può seguire la stasi, ma serve invece uno slancio verso quella ‘collocazione” tanto agognata. La seconda traccia si intitola ‘Cannibali‘, si apre con riff ruvidi e racconta scene di ordinaria voracità, miste allo sbiadirsi di volti e allo scivolamento di maschere, con una batteria in sottofondo che scoppia come un fuoco d’artificio.
Si passa quindi a ‘Magnolia’ brano ritmato e distorto, il cui protagonista ricuce i bordi di una relazione ove si è giunti ad essere ”immobili ed impassibili”, come il fiore cui ci si è ispirati per il titolo; sale il voltaggio con ‘1000 Watt’, mentre vibra la stanza nel quale si spengono le luci, in contemporanea con la giornata di chi la sta vivendo.

Si incontra un personaggio femminile in ‘Buona Regina’, la stessa che usa le proprie armi di seduzione per attrarre qualcuno entro le sue ragnatele di potere; ‘Quasi fragile’ non dista molto dal brano precedente in base ai temi: la linea resta quella di una sfida mentale e sentimentale con una persona attraente e perversamente spudorata.
Per buona parte strumentale ed ipnotico ‘Il male minore’ è quello di cedere e dar fiducia a chi, forse, non se la merita; segue ‘Superoverdrive’ veloce e movimentato, capace di ispirare al saltellamento, al tamburellamento e allo scuotersi sul canto ad un certo male di cui si abbisogna quasi a dipenderne.

La traccia numero 9 è ‘Pagliacci’ e ci apre la porta introducendoci in un mondo sensuale ed onirico, camminando nel quale si sfiora un desiderio lascivio e viscoso, come il trasformarsi di un ritmo dolce in un altro invece distorto.
Sensazioni di lontananza e di eco si riscoprono con ‘Elefanti’, ove il mondo è distante e vacuo e scorre su melodie lente e oscure che si accasciano poi su quelle dell’ultima canzone dell’Ep, ‘Finoallafinedelcerchio’ disturbante ed ossessiva, sgraziata e ruvida, impregnata di disperante senso.

Questi ”Nuovi Cannibali” sembrano un prodotto famelico ma al contempo il più degno a farci venire l’acquolina in bocca per la musica ”hardblues” dei Buddha Superoverdrive.

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